Una serie ideata da Claudio Corbucci. Con Miriam Leone, Matteo Martari, Thomas Trabacchi. Crime, drammatico. 2015-in produzione. 2° stagione

 

L’estate è alle porte, ma quest’anno Mamma Rai, seguendo un trend già adottato dai grandi network internazionali, ha deciso di non abbandonare i teledipendenti, lasciandoli in febbrile attesa di settembre e delle nuove serie.

Dal 12 giugno andrà in onda la prima parte – la seconda, quella sì, la vedremo in autunno – di “Non uccidere” con Miriam Leone nel ruolo dell’ispettore Valeria Ferro.

Dodici storie, tutte ispirate a fatti di cronaca nera realmente accaduti, per sei serate su Rai 2. Per chi invece non volesse aspettare, dal 1 giugno tutti gli episodi sono disponibili su RaiPlay, in anticipo rispetto alla messa in onda.

È la prima volta nella storia del servizio pubblico italiano che una serie viene resa disponibile in modalità non lineare, a testimonianza dell’impegno che la Rai sta profondendo per raggiungere un pubblico sempre più ampio e trasversale.

Lo ha sottolineato anche Tinni Andreatta, direttrice di Rai Fiction, in conferenza stampa. “È una vera sfida, che abbiamo deciso di raccogliere per confrontarci con gli altri network europei. Il pubblico ha sviluppato modalità di consumo diverse da quelle dell’appuntamento fisso in TV, e noi vogliamo dargli modi e forme diverse per godersi la fiction”.

Una produzione di oltre sette mesi, a Torino, per la realizzazione di 24 episodi. Un cast di livello guidato da Miriam Leone e guest star italiane e internazionali, come Stella Egitto, Luis Gnecco (Neruda), Angela Molina.

Sul versante narrativo e contenutistico, che cosa dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione di “Non uccidere”?

Dopo aver visto la prima puntata, il vostro cronista ha potuto constatare – nonostante la smentita sia dell’ideatore Claudio Corbucci che di Miriam Leone – che l’atmosfera cupa, malinconica e angosciante che aveva contribuito a distinguere la serie dalle altre appare smorzata. Probabilmente questo è dovuto al fatto che parte dei demoni che affollavano l’anima di Valeria Ferro (Leone) sono stati sconfitti.

Ritroviamo l’ispettore in apertura di puntata, felice e sorridente, mentre balla con Andrea (Martari), compagno di vita e non più solo collega. Un inizio spiazzante, ma la serie torna subito sui binari a metà strada tra noir e giallo quando vediamo il corpo senza vita di una donna, che scopriremo chiamarsi Susanna Bianco, per strada.

I primi sospetti ricadono su Dario (Ivan Franek), ex marito violento da cui lei si era allontanata con il figlio Federico, stanca di subire violenze psicologiche e fisiche, rifugiandosi in un centro d’accoglienza contro la violenza sulle donne.

Con la solita crudezza ed efficacia narrativa, il primo episodio di “Non uccidere” affronta il delicato tema del femminicidio, prendendo spunto dall’omicidio di Susanna per far conoscere allo spettatore anche altre storie, di mogli in fuga dai mariti, di figlie violentate, di donne deluse dal genere maschile che cercano affetto in una persona del loro stesso sesso.

Per trovare il colpevole dell’omicidio Valeria e il suo ormai affiato gruppo dovranno indagare con attenzione e scrupolo, cercando di non farsi influenzare dalle apparenze e dai pregiudizi.

Mentre l’ispettore indaga, sua madre Lucia (Monica Guerritore, grande assente di questa seconda stagione) fa perdere le sue tracce. Passano i giorni e la preoccupazione aumenta. Così Valeria inizia le ricerche, convincendosi che la donna è stata rapita. Ma quando la protagonista crederà di essere vicina alla verità, in un potente e straziante finale puntata, dovrà fare i conti con una sconvolgente scoperta.

L’impianto strutturale e narrativo di questa seconda stagione, sebbene le puntate siano stata ridotte da 100 a 50 minuti, è rimasto inalterato: preciso, puntale, curato sia nei dialoghi che nella scelta dei protagonisti di puntata. La colonna sonora e l’eccellente fotografia si confermano due dei punti di forza della serie.

La sensazione, però, è che la riduzione del minutaggio, se da una parte potrà rendere il prodotto interessante per un pubblico più ampio, potrebbe incidere negativamente sul fascino e la forza narrativa della storia. Il tempo dirà se sarà così o meno.

I fan più sfegatati possono già da oggi, 1 giugno, godersi la prima parte della serie. Per tutti gli altri, l’appuntamento con l’ispettore Valeria Ferro e il suo mondo cupo e angosciante è per il 12 giugno.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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