Non ti sopporto più! Ecco i libri più “abbandonati” di tutti i tempi

Gli spunti di lettura non sono mai troppi, si sa. Ci sono alcuni libri che tutti pensano di leggere almeno una volta nella vita – dall’Ulisse di James Joyce a Guerra e pace di Lev Tolstoj -, per la maggior parte classici. Ci sono i best-seller del momento, che fingiamo di non considerare per andare magari a divorarli la sera, sotto le coperte.

E poi ci sono i libri che rappresentano degli scogli insormontabili, abbandonati dopo poche pagine o dopo qualche capitolo; libri che proprio non riusciamo a finire, anche se lasciare una lettura non conclusa è una piccola sconfitta personale. Il fatto che sia capitato quasi a tutti, prima o dopo, può essere una piccola consolazione?

Il Social dedicato alla lettura, GoodReads, ha dedicato una ricerca proprio a questo: i titoli più abbandonati dai lettori, divisi tra classici e libri contemporanei, dando anche spazio alle motivazioni che stanno dietro questa scelta. Leggiamo le statistiche.

I 5 LIBRI CONTEMPORANEI PIÙ ABBANDONATI
In prima posizione – sorpresa? – Il seggio vacante di JK Rowling, perché non corrisponde alle aspettative. Dopo Harry Potter, i lettori immaginavano una storia di tutt’altro genere e sono rimasti delusi. Poi 50 sfumature di grigio di EL James, un libro che in effetti non è adatto a tutti e può sconcertare – o anche disgustare. A seguire Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert, perché è difficile formarsi un’opinione sulla protagonista ed è alquanto lento; La ragazza che giocava con il fuoco di Stieg Larsson, perché è difficile farsi prendere dalla storia e Wicked di Gregory Maguire, perché il libro non è decisamente coinvolgente come il musical.

I 5 CLASSICI PIÙ ABBANDONATI
Spostandoci nel campo dei classici, la top-5 dei lasciati in sospeso comprende: Comma 22 di Joseph Heller, Il signore degli anelli di JRR Tolkien, Ulisse di James Joyce, Moby Dick di Herman Melville e La rivolta di Atlante di Ayn Rand. Passando in rassegna questo quintetto, si capisce che in questo caso si getta la spugna soprattutto per ragioni di lunghezza e in generale di pesantezza della storia e della scrittura. 

PERCHÉ SI ABBANDONA UN LIBRO?
La maggior parte dei lettori decide di mettere via un libro quando è noioso o la scrittura è troppo lenta (46,4%). A seguire si dice basta se lo stile è poco convincente (18,8%), se la trama è ridicola o semplicemente insensata (8,5%), se il personaggio principale non prende (4,9%). Percentuali minori per le scelte editoriali sbagliate (impaginazione infelice, font illeggibile e via dicendo), per quelle storie che mettono a disagio oppure sono immorali e troppo spinte.

PERCHÉ SI CONTINUA A LEGGERE?
Ribaltando la domanda, cos’è che porta il lettore ad andare avanti con un libro? Per il 36,6% finire quello che si è iniziato è una specie di obbligo morale – non si lascia un romanzo a metà per principio. Il 25,2% dei lettori, invece, non può resistere alla curiosità di sapere come finisce la storia. E poi ci sono il desiderio di arrivare al punto prima di esprimere un giudizio, l’attaccamento alla serie di cui il romanzo fa parte o all’autore che l’ha scritto, il piacere di gustare una storia nella sua interezza.

A CHE PUNTO SI ABBANDONA UN LIBRO?
È capitato a molti lettori, insomma, di lasciare un libro in sospeso. Ma a che punto si decide di dire basta? Il 15,8% dei lettori abbandona una lettura dopo meno di 50 pagine, perché bastano i primi capitolo per capire se un libro merita o meno. Per il 27,9%, invece, ne servono tra le 50 e le 100 per esprimere un giudizio. Il 10,6% legge più di 100 pagine, mentre ben il 38,6% preferisce comunque arrivare alla fine.


A voi la parola, amici. Che tipo di lettori siete, di quelli che, a costo di passare ore poco piacevoli, non abbandonano un libro per niente al mondo? Oppure di quelli che, se proprio una storia non prende hanno il coraggio di non arrivare alla fine? Quale libro (o libri) non siete riusciti a finire? E perché avete deciso di smettere di provarci? Siamo davvero curiosi di conoscere la vostra opinione su questo argomento.

 

Previous article“3 generations – Una famiglia quasi perfetta”: sulla ridefinizione dell’identità
Next articleIntervista allo scrittore Antonello Loreto
Parole a Colori
Un portale d’informazione che si occupa di cultura e spettacolo a 360°, con un occhio di riguardo per il mondo dei libri e dell’editoria, per il cinema, la televisione, l’arte.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here