Ho male ai piedi e un certo appetito. Questo lo stato del vostro cronista dopo la serata mondana al MAXXI di Roma nel corso della quale sono state annunciate le nomination della 71° edizione dei Nastri d’Argento – che verranno assegnati il 1° luglio a Taormina.

Per chi non lo sapesse, i Nastri sono il secondo premio cinematografico più antico al mondo dopo gli Oscar, e vengono assegnati dai giornalisti di settore, iscritti al sindacato.

Potreste chiedervi se, all’epoca dei blog e della rete, con chiunque che può scrivere e condividere i suoi commenti, abbia ancora un senso la figura del critico professionista. Ai posteri l’ardua sentenza. In ogni caso, almeno una volta all’anno, gli addetti ai lavori diventano protagonisti.

Il red carpet è stato srotolato come di consueto, nel segno di informalità e calore, anche climatico.

C’è stato il tempo di salutare una raggiante Jasmine Trinca di bianco vestita e Micaela Ramazzotti, veterana di nomination; di scherzare con le gemelle Fontana, di ascoltare la dura posizione di posizione di Pif sul caso Riina.

Ci siamo anche congratulati con i registi esordienti Marco Danieli, Roberto De Paolis, Andrea De Sica , Fabio Guaglione, Fabio Resinaro e Vincenzo Alfieri, alla prima nomination. Chiunque vincerà il 1° luglio, rappresentano tutti una ventata d’aria fresca per il cinema italiano.

Nonostante i tanti volti noti, la vera star del red carpet è stata sicuramente Giuliano Montaldo, giovane ottantenne elegantemente vestito con panama bianco in testa, che ha dimostrato emozione ed esperienza, con i fotografi e i giornalisti.

La cerimonia è stata agile e veloce, con tre momenti che si sono distinti per pathos. Il primo è la consegna del Nastro speciale a Paolo Sorrentino per “The Young Pope”. “Oggi le serie tv devono essere considerate una forma di cinema – ha sottolineato il regista premio Oscar al momento della premiazione – per le opportunità che offrono nella sperimentazione e nella scrittura”.

Emozionante anche la consegna del nastro speciale per i cinquant’anni di cinema a Roberto Faenza, che con il suo “La verità sta in cielo”, incentrata sul caso ancora irrisolto di Emanuela Orlandi, ha firmato una pellicola di grande impatto.

Infine il terzo momento è stato la premiazione di Giuliano Montaldo, di recente al cinema in “Tutto quello che vuoi”. L’attore, commosso, ha ricordato un aneddoto che risale ai suoi esordi, 57 anni fa. Un tecnico, notando il suo entusiasmo, lo apostrofò con un poco promettente: “Non farti illusioni, Montaldo, il cinema è in crisi”.

Aspettando di sapere come andranno le cose a Taormina, vi lascio con i miei pronostici – che visto com’è andata ai David di Donatello potreste anche decidere di utilizzare per scommettere.

Miglior film: Indivisibili

Regia: Gianni Amelio (la tenerezza)

Regia esordiente: Marco Danieli  (la ragazza del mondo)

Commedia: L’ora legale

Soggetto: In guerra per amore  (Pif)

Sceneggiatura: Tutto quello che vuoi  (Bruni)

Produttore: Beppe Caschetto (fai nei sogni; tutto quello che vuoi)

Attore protagonista: Renato Carpentieri (La tenerezza)

Attrice  protagonista: sfida a due tra Jasmine Trinca e Sara Seraiocco

Attore non protagonista: Valerio Mastandrea  (Fiore)

Attrice non protagonista: Anna Ferruzzo  (Il padre d’Italia)

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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