LIBROMANIA: quando la scuola porta a odiare i grandi classici

Ogni mese appuntamento con il caporedattore Roberta Turillazzi, tra consigli di lettura e topic a tema

La scuola italiana – e lo dico a ragion veduta, da residente all’estero – ha grandi meriti, tra cui quello di proporre un programma completo e variegato, anche in fatto di letteratura. Capita però che un insegnante indigesto o un approccio sbagliato finiscano per far odiare un’opera

Proprio di questo – di come la scuola possa spingere a odiare un autore o un libro – parliamo nell’appuntamento di marzo con Libromania, la rubrica dedicata ai libri e ai topic a tema (per sapere di cosa si tratta e come è nata potete leggere il pezzo introduttivo).

I LIBRI DEL MESE

I promessi sposi” di Alessandro Manzoni

L’Eneide” di Virgilio

Quanto influisce l’insegnamento, il modo con cui entriamo in contatto con i grandi classici della letteratura, sull’opinione che poi ci facciamo di loro? Ed è possibile, magari anni dopo, superare lo “scoglio emotivo” e prendere di nuovo in mano quella tale bestia nera, rileggerla e magari apprezzarla?

Con i professori di italiano/lettere sono stata piuttosto fortunata, soprattutto negli ultimi tre anni delle superiori – non è un caso che io abbia deciso proprio in quel periodo di studiare Lettere all’università. Nei primi due non tanto.

Proprio a quel biennio risalgono i miei due maggiori “odi letterari”: I promessi sposi” di Alessandro Manzoni (vincitore indiscusso della palma del peggio sopportato) e L’Eneide” di Virgilio.

Cosa mi ha spinto a “detestarli” tanto? Probabilmente il fatto che non mi sia stata lasciata l’opportunità di leggerli ed apprezzarli in quanto libri, ma solo di vederli e studiarli come materia di interrogazioni e compiti in classe.

Trovo sia molto difficile entrare in sintonia con una storia, un autore e dei personaggi – a maggior ragione se appartengono alla sfera della letteratura e dei classici, per loro natura “difficili” – se non ci si avvicina a loro con il giusto approccio. E purtroppo, a scuola, non sempre gli insegnanti hanno tempo, modo o sensibilità di trovarne uno.

Personalmente ancora mi ricordo, a distanza di anni, l’ira della prof. perché non ricordavo un particolare importantissimo di un episodio dei Promessi sposi, segno evidente che non avevo letto le pagine assegnate con attenzione. Quale, vi chiedete? Che le calze di Lucia erano di colore rosso. E dopo questa…

Su Parole a Colori trovate ogni mese recensioni di nuove uscite e “vecchie glorie”, insieme a interviste ad autori ed editori e altri interessanti approfondimenti.

Avete anche voi dei libri che odiate sin dai tempi delle scuole? Cosa vi ha portato a sviluppare per loro questa avversione? E crescendo siete riusciti a superarla? Scrivetemi i titoli nei commenti, o sui social. Alla prossima!

 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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