“La saga del dominio”: Licia Troisi e le storie che parlano al femminile

La regina del fantasy italiano, dottore in astrofisica, racconta il potere di cambiare il mondo e se stessi

di Chiara Bonelli

 

Della serie a volte ritornano – anzi no, per fortuna che ritornano! – Licia Troisi è arrivata in libreria lo scorso ottobre con un’avventura tutta nuova, “La saga del dominio”, pensate per coloro che talvolta sentono questo mondo un po’ troppo stretto.

Nelle “Lame di Myra” – che secondo le intenzioni dell’autrice dovrebbe essere il primo libro di una trilogia – viene tratteggiato un vero e proprio universo, dove si mescolano avventura e orrore, magia e sangue. Al centro di tutto, manca a dirlo, un’eroina.

Perché uno degli elementi che ha permesso alla Troisi di consacrarsi nel panorama del fantasy internazionale è il fatto che, a salvare il mondo sull’orlo della distruzione, è sempre una lei.

Ogni saga ha infatti la sua protagonista, spesso improbabile, che prova con coraggio a salvare una realtà che, quasi sempre, la respinge e la rifiuta. Le eroine della Troisi, infatti, sono delle emarginate, delle diverse.

Eppure dalla diversità arriva spesso il loro potere, la capacità di giocare un ruolo fondamentale nella scacchiera globale. Ragazze e donne più forti del fato, in un genere dove per decenni a brillare sono stati soprattutto i personaggi maschili.

Possiamo dire che Licia Troisi ha portato avanti una rivoluzione nel genere fantasy. Madre di una schiera di eroine diverse, ma tutte accomunate dal coraggio di lottare e di sperare, di cercare la salvezza per un mondo che le odia, e per loro stesse.

Sì perché salveranno anche il mondo, ma questo alla fine è solo il mezzo per arrivare ad accettare chi sono davvero, per togliersi una volta per tutte le etichette che sono state loro cucite addosso.

La protagonista della “Saga del dominio”, Myra, si inserisce in questo gruppo di caratteri, e già occupa un posto speciale nel cuore dei lettori. Non ci resta che vedere come proseguirà la trilogia.

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