“La ghostwriter di Babbo Natale”: un racconto festivo di Vani Sarca

Alice Basso ci porta indietro al Natale 2006, aspettando l'uscita in aprile di "La scrittrice del mistero"

Quando si dice un apprezzato regalo di Natale in anticipo! Una mattina, controllando la posta, ho trovato ad aspettarmi la notizia dell’uscita, giusto in tempo per le feste, di un racconto inedito di Alice Basso con protagonista Vani Sarca, la ghostwriter più gotica, scorbutica e politicamente scorretta d’Italia.

La ghostwriter di Babbo Natale” è una storia breve, che però, contrariamente a quanto capita di solito con scritti di questo genere, non mi ha lasciato l’amaro in bocca o quella spiacevole sensazione di inconcludente o incompiuto. Tutt’altro.

Una lettura agile, certo, ma anche esilarante ed estremamente piacevole. Una lettura che, molto probabilmente, spingerà chi non aveva mai sentito nominare il personaggio a recuperare i tre romanzi che la vedono protagonista; e chi invece già la conosce ad aspettare con ansia il prossimo caso (di cui parleremo in calce alla recensione).

Alice Basso ci porta indietro nel tempo, al 24 dicembre 2006, quando Vani non era ancora la dottoressa Sarca, ma una ghostwriter agli inizi, fresca di indipendenza economica e di trasferimento in un appartamento tutto suo, lontano dai genitori e dalla sorella Lara.

Un’influenza la “costringe” a telefonare a casa per annullare gli impegni della Vigilia – leggasi la cena in famiglia –, ma ovviamente mamma Sarca non ne vuole sapere di lasciare sola la figlia in questa serata di festa e così sposta la celebrazione nel suo nuovo appartamento. Tra frecciate sulle scarse doti domestiche di Vani, baraonde nell’appartamento di sopra, gialli natalizi da risolvere, il 24 dicembre sarà una serata tutt’altro che tranquilla.

Il racconto è ben scritto e divertente, e ha il pregio di mostrarci alcuni dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare – oppure no – nei libri della Basso in una situazione particolare ma intima e familiare come solo la Viglia di Natale può essere. Così non ritroviamo solo una Vani più giovane e fresca d’indipendenza, ma anche Lara, la sorella perfettina, Morgana e la madre, alle prese con una festicciola che si trasforma in giallo per la scomparsa di uno dei regali, i genitori della protagonista.

Personaggi che sentiamo ormai di conoscere bene, ma su cui è bello scoprire nuovi dettagli, scorci di un passato di cui Alice Basso non ci ha, per adesso, parlato in lungo e in largo. Quello di Vani è un universo in espansione, un universo che affascina e di cui il lettore è sempre curioso di sapere di più. Anche attraverso racconti come “La ghostwriter di Babbo Natale”, che si lasciano leggere in poco tempo ma ci ricordano cosa, di questa storia e di questo personaggio, ci piace di più.

Ciliegina sulla torta, l’annuncio a fine libro della “prossima” (26 aprile 2018) uscita del nuovo capitolo delle avventure della ghostwriter, un romanzo fatto e finito questa volta. “La scrittrice del mistero” arriverà in primavera e possiamo aspettarci la consueta dose di ironia, battute pungenti, storie libresche e avventure. Insomma, in una parola sola, Vani e la sua Torino.

 

Previous article“Come un gatto in tangenziale”: centro e periferia in una commedia verace
Next articleWEEKEND AL CINEMA | 4 nuove uscite in sala dal 28 dicembre
Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here