Intervista a Evelyn, illustratrice e vignettista freelance

Dalla passione per il disegno, scoperta piccolissima, ai tanti progetti portati avanti per migliorarsi

Ha 26 anni, è nata a Catania ma vive in provincia di Varese. Se le chiedi quali sono i suoi segni particolari non ha dubbi: spiccato spirito artistico.

Evelyn – che firma i suoi lavori @EvelynArtworks – ha iniziato a coltivare la passione per il disegno, le storie e la pittura quando era molto piccola, senza che nessuno le avesse mai insegnato a disegnare. Da lì in avanti è stato tutto un crescendo.

Tra le altre cose, ha pubblicato alcuni disegni e fumetti su “Lupo Alberto”, sia nella posta che nella rubrica “Last minut di Silver”, ha disegnato le illustrazioni per lo spot dei campionati assoluti di judo 2014, in collaborazione con TimeOut Video & Fighting Promotion, cura una rubrica nel blog Appunti di vita.

Parliamo con lei della sua passione per il disegno e di come sia possibile farne un lavoro – se è possibile – in Italia.

 

Ciao Evelyn, è un piacerti averti con noi su Parole a Colori per parlare del tuo lavoro di illustratrice e vignettista, della situazione italiana e molto altro. Inizio con una domanda di rito: come ti descriveresti usando solo poche parole?

Uno spirito artistico. Per me disegnare è molto naturale ma al tempo stesso richiede una forte dedizione e tanto impegno. La creatività va saputa gestire.

Hai sempre saputo di voler fare “da grande” un qualche lavoro che avesse a che fare con il disegno e l’arte?

Sì, ho iniziato prestissimo a disegnare e all’epoca avevo già capito che volevo fare questo nella mia vita. E infatti non ho mai smesso di disegnare.

E quando hai scoperto di essere portata?

Avevo 3-4 anni quando ho iniziato, e vivevo il disegno come un modo per giocare, una forma di svago. Malgrado la mia età, già volevo che i disegni fossero più fedeli possibili alla realtà e man mano miglioravo sempre di più. Guardavo i cartoni animati e creavo anche io delle storie: prima facevo “recitare” i miei giocattoli e poi li disegnavo su quaderni nuovi che immaginavo come veri e propri albi. Quando ho cominciato ad andare a scuola i miei compagni mi hanno fatto capire che quella che per me era la cosa più normale del mondo poteva avere un riscontro anche all’esterno; loro sono stati il mio primo pubblico.

C’è stato un momento in particolare nella tua storia, che nonostante la giovane età è già ricca di tappe importanti, in cui hai detto: ok, ce la posso fare davvero?

Sempre! Il disegno è un punto fermo, una costante della mia vita. A volte sono più ispirata, altre volte meno. Ci sono momenti in cui arrivano più richieste di collaborazioni e altri in cui ne arrivano meno. Ma è normale! Io ho sempre creduto fermamente in me, l’amore per ciò che faccio si rinnova continuamente e ogni giorno faccio qualcosa per raggiungere i miei obiettivi artistici, tra cui essere pubblicata da una casa editrice.

E invece hai mai pensato di cambiare lavoro e passare ad altro?

Parallelamente al disegno ho fatto studi e lavori che non c’entravano assolutamente nulla con l’arte. Una cosa non esclude l’altra. Possono piacermi anche altri settori ma non per questo mi sono mai sentita costretta ad abbandonare quello che è il mio grande amore, la mia vita stessa.

Dilemmi etico-esistenziali a parte, passiamo a qualcosa di più terra terra. Cosa deve fare un giovane che sogna di diventare illustratore o vignettista in Italia? Ci sono corsi appositi, un indirizzo di studio da seguire?

Io sono autodidatta: osservo molto i miei disegni e cerco di correggermi, non temo le critiche perché io stessa sono autocritica, e non butto mai i vecchi disegni, mi servono per capire i miei progressi. Da alcuni anni su Internet trovo molti consigli e tutorial sulle tecniche. L’unico corso che finora ho fatto è stato di scrittura per sceneggiature di fumetti, nella piccola città dove vivo. Anche se non escludo in futuro di frequentare una scuola o un corso. Quello che ho sempre fatto è stato “buttarmi”, provare, tentare, anche sbagliare, ed esporre i miei lavori in più posti possibili (sia online sia dal vivo) per farsi conoscere.

E qual è stato il tuo percorso?

Come ho già detto, ho iniziato da piccolina. Disegnavo per conto mio fumetti, vignette, disegni anche su richiesta. Poi a 16 anni ho partecipato a un concorso sulla saga di Twilight, e così il mio disegno è stato esposto al Teatro Palladium di Roma, e nello stesso periodo ho spedito dei disegni alla posta di Lupo Alberto che sono stati pubblicati. Ho aspettato di diplomarmi per potermi concentrare pienamente sull’auto-pubblicazione sul web. Faccio tutto da sola: idee, disegni e promozione. Ho anche collaborato con diversi scrittori, cantanti, poeti, e nel 2014 ho disegnato per lo spot dei campionati assoluti di Judo. Ho vinto la menzione speciale premio del web in un concorso di illustrazione. Sono molto attiva e presente sui social e sul mio blog. Continuo a fare tutte queste cose e contemporaneamente sto disegnando un romanzo a fumetti, di genere paranormal romance. Sono molto determinata e… instancabile!

Una persona che hai incontrato nel corso degli studi e poi di questi primi anni da freelance che ti ha influenzata particolarmente in modo positivo?

Le persone che mi seguono mi incoraggiano sempre, e mi riempie di gioia leggere le loro impressioni e i loro suggerimenti. Mi danno molta carica!

Leggendo la tua bio, vediamo che con i tuoi lavori artistici spazia tra vari generi, dai ritratti alle vignette, dalle cover per ebook alle idee per tatuaggi e ai video. C’è un settore in particolare in cui ti senti più a tuo agio, oppure questa multiformità ti si addice?

Va a periodi. Ultimamente sto disegnando tantissime illustrazioni e mi sto dedicando al mio fumetto. Mi piacciono tutti questi tipi di lavori, da ciascuno emerge un lato diverso di me: ad esempio con le mie vignette tiro fuori la mia visione comica della vita, per riderci su. A breve usciranno delle cover per ebook disegnate da me.

E se ti chiedessero di sceglierne solo uno per lavorare, diciamo, per i prossimi 5 anni?

Può capitare di dovermi dedicare a un solo tipo di lavoro perché magari mi prende troppo tempo. Ad esempio ora il fumetto mi tiene molto impegnata però mi rendo conto che non posso trascurare il mio pubblico, quindi continuo lo stesso a postare online sempre nuovi disegni. Anche perché ho molte idee per delle illustrazioni e sarebbe un peccato non disegnarle. Ho sempre e comunque bisogno di spaziare, sperimentare e seguire le mie emozioni: l’arte consiste anche in questo, no?

Chi sono i tuoi modelli, gli artisti a cui ti ispiri maggiormente per i tuoi lavori – se ce ne sono?

Non mi ispiro ad altri artisti, o almeno non volontariamente: ogni tanto capita che qualcuno mi dica che somiglio a quello o a quell’altro artista. Ci sono tanti artisti che ammiro. Però l’ispirazione la trovo ascoltando la musica o leggendo un libro.

Al momento sappiamo che stai lavorando a una graphic novel. Cosa ci racconti di questo nuovo progetto?

Posso dire che il genere è paranormal romance ossia una storia sentimentale ambientata in un contesto paranormale, ai tempi d’oggi. Ci troverete atmosfere gotiche, un vampiro malvagio, una bellissima ragazza, un affascinante bibliotecario… e tante sorprese! L’idea è nata ascoltando la canzone “Blood Brothers” degli Iron Maiden.

Prima di lasciarci, che consigli ti sentiresti di dare a chi sogna di fare il tuo stesso lavoro? Ci sono caratteristiche che non possono assolutamente mancare a un illustratore?

Io cerco di non sognare ma di sapere esattamente ciò che voglio fare, informarmi, aggiornarmi, lottare il più possibile e trovare la strada migliore per ottenerlo. Non conosco un altro modo.

 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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