Il biologico in etichetta: come scegliere ciò che portare in tavola

di Federica Zanoni (Kikka)

 

prodotti biologiciOggi affrontiamo un argomento che negli ultimi anni ha avuto sempre più spazio e risonanza, non solo come notizia o informazione ma nella nostra vita quotidiana: i prodotti biologici.

Per questo delicato argomento la legislazione è vasta, diversificata e in continua evoluzione. La normativa di riferimento per l’Italia è il Decreto Ministeriale 18.354 del 27 novembre 2009.

Per poter utilizzare l’etichetta di prodotto “biologico” vi sono regole precise e abbastanza complesse. Non entriamo nel dettaglio dato la vastità del tema, ma vediamo qualche breve esempio. La coltivazione del terreno deve essere alternata, i concimi e i prodotti di protezione da parassiti e malattie utilizzabili rientrano in una certa tipologia, gli animali devono nutrirsi di foraggio privo di OGM, gli additivi ammessi sono 42, a fronte dei 378 permessi per gli altri prodotti.

In Italia, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, autorizza degli “organismi di controllo” a certificare gli alimenti di provenienza biologica. Esiste solo un Ente che certifica la produzione biodinamica (avremo modo di parlare di questo argomento in un alto articolo), ed è “Demeter”.

L’etichetta di un prodotto biologico, per legge, DEVE riportare il logo europeo del biologico, la foglia, insieme alle seguenti indicazioni:
– Il nome del produttore;
– Il codice dell’azienda controllata;
– Il nome o il codice dell’organismo di controllo e certificazione;
– La provenienza (es. Agricoltura Italia).

Questa etichetta vi garantisce che ciò che acquistate è stato controllato e certificato, e avete anche la certezza che è stato prodotto in Europa.

Sulla provenienza mi sento di darvi un suggerimento: per il rispetto dell’ambiente, e soprattutto se vogliamo davvero “occuparci” della nostra salute il meglio che possiamo fare è cercare di scegliere sempre cibi provenienti dal nostro territorio e rispettando la stagionalità. Frutta e verdura di questo tipo saranno più fresche e prive di conservanti necessari ad affrontare i “viaggi” per arrivare sulle nostre tavole.

Negli ultimi anni gli agricoltori hanno ripreso l’attività di vendita diretta ai consumatori, quindi è meno complesso scegliere prodotti freschi; magari possiamo anche pensare di raccogliere da soli quello che vogliamo acquistare, una bella esperienza, e posso assicurarvi anche un ottimo anti-stress.

Per chi, come me, non ha la fortuna di avere un piccolo giardino o un orto, oppure vive in città, è possibile effettuare gli acquisti attraverso i gruppi G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidale). Fate una ricerca on-line per trovare il gruppo che opera più vicino a voi.

 

Direi che a questo punto non ci resta che augurarvi buona scelta e buon appetito! E non perdete il prossimo appuntamento con Pianeta Benessere!



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