“Heart of the sea – Le origini di Moby Dick”: drammone di Ron Howard

La storia vera del naufragio della baleniera Essex che ispiro Herman Melville per il suo capolavoro

Un film di Ron Howard. Con Chris Hemsworth, Brenda Glesson, Ben Whilshaw, Benjam Walker. Azione, 121′. USA, 2015

Tratto dal romanzo “Il cuore dell’Oceano. Il naufragio della Baleniera Essex” di Nathaniel Philbrick

Nell’inverno del 1820 la baleniera del New England “Essex”, comandata dal capitano Polard spesso in contrasto con il primo ufficiale Chase, viene attaccata da una balena dalle dimensioni enormi. Pochi marinai si salvano e tra di loro Thomas Nickerson, che all’epoca era poco più di un bambino. Costui trent’anni dopo e con un’iniziale riluttanza accetta di raccontare l’esperienza vissuta allo scrittore Herman Melville. Sta per nascere uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi: “Moby Dick”.

 

Ci sono recensioni difficili da scrivere per la pochezza del film scelto come soggetto, e poi ce ne sono altre rese complesse dal fatto che quello che si è visto, anche se ben fatto, non brilla per creatività e ci ha lasciato poco dal punto di vista emotivo. “Heart of the sea – Le origini di Moby Dick” rientra nella seconda categoria.

L’ambizione del film è quella di raccontare l’origine di un grande romanzo, “Moby Dick” di Herman Melville. Togliamoci subito il dente: personalmente non ho letto nemmeno una riga di questo capolavoro della letteratura mondiale. La lotta tra il capitano Achab e la balena regina dei mari del titolo non mi ha mai affascinato. Sono passato oltre, portando con me un paio di nozioni che conoscono tutti.

Il regista Ron Howard, al contrario, ha visto delle potenzialità nella storia e ha pensato bene di creare una sorta di prequel, raccontando allo spettatore cosa spinse Melville a scrivere il suo libro.

Capita spesso che sia la realtà a ispirare la creatività di uno scrittore: nel caso in questione fu il tragico naufragio di una baleniera, la Essex, e la vicenda del suo equipaggio, costretto ad affrontare immani difficoltà e a compiere scelte estreme per sopravvivere.

Un film che è una via di mezzo tra “Unbroken” di Angelina Jolie (2015) e “Castway” di Robert Zecmeckins (2001) senza però avere la forza narrativa né di questo né di quello. La struttura della pellicola lascia infatti allo spettatore una sensazione di lentezza e staticità, colpa anche di un ritmo non particolarmente brillante o incalzante.

La regia di Ron Howard, seppure di talento e ispirata, non riesce a trasformare una storia vera in un film epico, anche per demerito di un cast dignitoso ma privo dell’indispensabile quid.

Lo spettatore, alla fine del film, potrebbe sentire il bisogno di colmare un vuoto e leggere “Moby Dick”. Ma certo è che si chiederà perché Howard abbia voluto fare un prequel della storia, cosa che neppure Melville ritenne necessaria.

 

Il biglietto d’acquistare per “Heart of the sea – Le origini di Moby Dick” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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