“Gold”: avventura a caccia d’oro con Matthew McConaughey

Il film di Gaghan, accostato ad alcuni predecessori a tema Wall Street e finanza, risulta più intimistico.

Un film di Stephen Gaghan. Con Matthew McConaughey, Edgar Ramirez, Bryce Dallas Howard, Macon Blair, Adam LeFevre. Avventura, 121′. USA 2016

 

Chi trova un amico trova un tesoro. Ma: Non è tutto oro quello che luccica.

Basterebbero questi proverbi per sintetizzare il film “Gold – La grande truffa” di Stephen Gaghan con protagonista l’irriconoscibile premio Oscar Matthew McConaughey, ma il caporedattore Turillazzi mi risponderebbe serafica: “Non provocare l’ira degli Dei – alias la mia – e scrivi una recensione degna di tale nome”, e quindi…

Oggi una persona, per potersi definire ricca, deve possedere immobili, azioni, compartecipazioni in fondi, deve aver fondato un impero oppure una star up di successo, ed essere ammesso nei salotti buoni di tutto il mondo.

Eppure questa tipologia di ricchezza è assolutamente volatile, basta un conflitto, un crollo in borsa ed ecco che ci si ritrova in un attimo poveri in canna. L’oro e gli altri metalli preziosi sembrano, invece, meno effimeri…

“Gold” racconta la storia vera di Kenny Wells (McConaughey), uomo d’affari da anni in cerca di fortuna, senza successo.

Kenny ha ereditato dal padre una florida società d’estrazione di metalli preziosi, portandola in pochi anni vicina al fallimento. Determinato ed ambizioso, lotta con tutto se stesso per evitare il tracollo.

Nella sua disperata impresa è sostenuto dalla fidanzata di sempre Kay (Howard), che lo mantiene e ospita a casa sua.

Finché Kenny, deciso a giocarsi l’ultima carta, impegna i gioielli della donna per volare in Indonesia e convincere il noto geologo Mike Acosta (Ramirez) a sostenere la ricerca e dopo l’estrazione del più grande giacimento d’oro della storia, presumibilmente nascosto nella giungla.

Quando tutto sembra perduto, Kenny sul punto di morire di malaria, Mike gli comunica che le analisi hanno dato esito positivo riscontrando traccia del prezioso metallo.

Ha inizio così una folle, entusiasmante corsa verso l’Olimpo per i due soci, pronti a conquistare Wall Street con una società appetita dai grandi investitori e soprattutto dai risparmiatori.

Sebbene “Gold – La grande truffa” venga presentato come vicino a “Wall Street” di Oliver Stone e “The wolf of Wall Street” di Martin Scorsese, per alcune tematiche comuni, a nostro parere sul piano drammaturgico ha un’identità più intimistica.

Il fulcro della pellicola, infatti, è il desiderio di Kenny di essere all’altezza dell’illustre e rimpianto padre. Come dice lo stesso protagonista: “Per me non sono mai contati i soldi, quanto arrivare ad essere un esempio come cercatore d’oro”.

“Gold” è anche la storia di un’amicizia forte e intensa, quella tra Kenny e Michael, cosi diversi eppure accomunati dal desiderio di dimostrare il proprio valore. Un legame che, nonostante le disavventure e gli imprevisti, si rivelerà vero e solido.

Il film è godibile, nel complesso ben diretto e ben scritto, regala una buona dose di colpi di scena e un pathos e un ritmo discreti.

Ancora una volta Matthew McConaughey non si tira indietro quando si tratta di trasformazioni fisiche estreme – questa volta sfoggia una vistosa pancia e pochi capelli -, e da prova di carisma, personalità e talento sforzandosi di essere il più credibile possibile nel ruolo di un’idealista e sognatore.

La coppia formata con Ramirez si rivela abbastanza funzionale e incisiva.

È apprezzabile quanto tenera Bryce Dallas Howard nel ruolo di Kay. L’attrice riesce persino a commuovere chi guarda, nella parte romantica del film.

Il finale ci conferma due cose: la vera ricchezza per un uomo è avere affianco una donna che lo ama e un vero amico non lo tradisce mai, nonostante tutto.

 

Il biglietto da acquistare per “Gold – La grande truffa” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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