“Genius”: vita di uno scienziato, di un latin lover, di un mito

Da questo giovedì su Sky la miniserie in 10 puntate su Albert Einstein, tra scienza e passioni

Una serie con Geoffrey Rush, Emily Watson, Johnny Flynn, Samantha Colley, Richard Topol, Michael McElhatton. Biografico, drammatico, storico. USA, 2017-in produzione

1 stagione – 10 episodi (43’/62′)

 

Se vi dico E = mc² voi a chi pensate? Oltre alla professoressa di matematica e fisica del liceo, che ha reso i vostri anni migliori un inferno, intendo.

Complimenti a chi ha avuto l’idea vincente. Questa formula semplice ma al contempo rivoluzionaria si deve ad Albert Einstein, una delle menti più straordinarie della storia, ideatore tra le altre cose della teoria della relatività.

Uno scienziato insolitamente rock per la sua epoca, un vero Genio.

La vita di Einstein è stata ricca di episodi e colpi di scena anche a livello personale, tra matrimoni, due, e tradimenti. Sono in pochi a conoscere questa parte della storia, però, ed è questo che ha spinto la Fox e National Geographic Chanel a realizzare la serie tv in dieci episodi “Genius”, concentrandosi sulla vita privata del fisico premio Nobel.

Basata sull’acclamato best-seller di Walter Isaacson, “Einstein: His Life and Universe”, e adattato per il piccolo schermo dallo scrittore Noah Pink, la serie segue Einstein tra alti e bassi, dal mancato ottenimento del dottorato allo sviluppo della teoria generale della relatività.

Il primo episodio, diretto da Ron Howard, andrà in onda questa sera, 11 maggio, su National Geographic Channel e Fox. Un evento globale, trasmesso in contemporanea in 171 paesi, per raccontare la vita della mente più brillante del XX secolo.

Il cast comprende stelle del calibro di Geoffrey Rush (“La vita segreta di Peter Sellers”), nei panni del vecchio Einstein, Emily Watson, Johnny Flynn.

Ieri sera all’Auditorium parco della musica di Roma è stato presentato in anteprima la prima puntata, alla presenza di numerose star del piccolo e del grande schermo. Tra il pubblico di vip c’era anche il vostro cronista per caso, che si sente molto genio incompreso.

Insomma, spoiler a parte, cosa dobbiamo aspettarci dalla serie “Genius”?

La sua è una mission divulgativa e culturale più che d’intrattenimento, quindi non aspettatevi, nonostante la presenza dei premi Oscar Howard e Rush, un prodotto stupefacente sul piano dell’estetica e della recitazione.

“Genius”, in effetti, è una serie piuttosto classica, lineare, compassata. L’impianto strutturale è quello tipico del biopic, con l’alternanza di momenti del presente, con Einstein affermato professore, e del passato, quando era solo un giovane che voleva fare la differenza.

Interessante la scelta degli autori di evidenziare il peso che ha avuto, per la vita dello scienziato, l’ascesa del nazismo in Germania, figlia della crisi economica e sociale in cui versava il paese dopo la fine del primo conflitto mondiale, e l’impegno politico di Einstein stesso.

La prima scena è in tal senso forte e significativa, mostrando il brutale assassinio di un ministro della Repubblica di Weimar da parte di giovani nazisti.

Albert Einstein, di origini ebrea, fu dal primo momento un forte oppositore di Hitler e del nazionalsocialismo e nonostante la sua sicurezza in Germania non fosse più garantita rimase nel Paese fino al 1932, per combattere in prima persona l’ascesa dei nazisti.

Della sfera privata dell’uomo Einstein vengono evidenziati due aspetti. Il primo, è il suo amore per le donne, che non si placò nonostante i matrimoni. Per lo scienziato, infatti, la monogamia era qualcosa di innaturale, un’imposizione religiosa.

Il secondo, è il difficile rapporto con i genitori, Hermann Einstein, proprietario di una piccola azienda che produceva macchinari elettrici, e Pauline Koch.

Il padre soprattutto non riusciva ad accettare le ambizioni in campo scientifico e il talento del figlio, e avrebbe preferito che portasse avanti studi canonici per intraprendere poi una professione solida e redditizia.

Questa incapacità di capirsi e ascoltarsi porterà il giovane Albert ad allontanarsi dal nucleo familiare e trasferirsi in Svizzera per iscriversi, dopo la prima clamorosa bocciatura al test d’ammissione, al prestigioso Politecnico di Zurigo per poter diventare un fisico.

Tirando le somme, consigliamo la visione di “Genius” a tutti, così da conoscere le numerose sfumature della vita e della personalità di Albert Einstein, uomo, scienziato, latin lover, capace di stupire il mondo scientifico e non solo.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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