“East End”: un tentativo di film d’animazione politicamente scorretto

Skanf & Puccio scrivono e dirigono un cartoon che ricorda il sarcasmo di serie come "South Park"

Un film di Luca Scanferla, Giuseppe Squillaci. Animazione, 85′. Italia 2016

 

Roma – Lazio non è solamente una partita di calcio, come dichiarò incautamente il tecnico Zdenek Zeman qualche anno fa alla vigilia di una gara – poi persa malamente.

Roma – Lazio è un derby che dura tutto l’anno, nelle case, nelle scuole, nei bar e soprattutto nelle radio della capitale.

Solamente chi vive o ha vissuto nella città eterna può comprendere fino in fondo che cosa significa vincere un derby per un romanista o un laziale. Perché la fede calcistica si sceglie sin da bambini, è una cosa per la vita.

Adesso, grazie al divertente e originale “East End”, Roma – Lazio diventa anche un caso internazionale che vede coinvolti niente meno che gli Stati Uniti, la Cia e la Nasa.

Che cosa lega l’attività della Cia contro il terrorismo islamico e l’attesa spasmodica di un gruppo di ragazzi per il derby?

Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci, in arte Skanf & Puccio firmano una sceneggiatura divertente, ironica, dissacrante e pungente, che non cade mai in eccessi narrativi o luoghi comuni.

Leo, Lex, Vittorio e gli altri piccoli protagonisti sono dei bambini normali, che vivono una quotidianità semplice e scanzonata, dove una partita di calcio può riempire un’intera settimana e diventare la cosa più importante.

Intorno ai bambini si muovono degli adulti inadeguati, che influiscono in maniera marginale sulle vite dei figli.

East end doveva essere un grande progetto edilizio per riqualificare la periferia di Roma, ma il Cavalier Bertozzi, costruttore malfattore di turno, è scappato con i soldi, non completando mai l’opera. Del progetto iniziale è rimasto solo un grattacielo in mezzo al degrado e alla povertà.

Il quartiere è il palcoscenico dove i giovani protagonisti vivono la loro esistenza normale, scandita dalla scuola e dai rapporti con compagni, amici e familiari. C’è Ugo, vittima di bullismo, Lex, romanista sfegatato costretto a subire la fastidiosa presenza in casa del patrigno ubriacone e laziale, Leo che soffre per l’assenza della madre.

I ragazzi di East End diventano però anche i protagonisti involontari di un complicato intreccio internazionale quando i geniali gemelli Michele e Gabriele, nel tentativo di vedere la partita senza pagare la pay tv, dirottano sullo stadio Olimpico il GOLIA, un satellite militare supersegreto che gli Stati Uniti stanno utilizzando nella caccia al terrorista più pericolo del mondo, il famigerato Al Zabir Muffat.

Così, mentre i servizi segreti e i militari si affannano a capire come risolvere la crisi spaziale, dovendo scontrarsi con il caos e il traffico di Roma, i bambini sono chiamati ad affrontare durante la visione del derby alcuni passaggi del loro processo di crescita.

“East End” affronta con delicatezza, sensibilità e ironia tematiche complesse e controverse, toccando in modo efficace e profondo le corde emozionali dello spettatore, e coinvolgendolo in una storia esilarante, surreale e quasi irriverente – pensiamo ai due Papa, Benedetto XVI e Francesco, immaginati come una coppia di fatto in Vaticano, tifoso della Roma il primo, della Lazio il secondo.

Il film è una piacevole sorpresa sia sul piano drammaturgico che su quello della tecnica e della regia, esaltando in particolar modo il talento e la creatività pulita e semplice della matita di Andrea Minella.

“East End” è piacevole da vedere fino in fondo, magari soprattutto per un pubblico composto da adolescenti e bambini accompagnati dai genitori, Ma anche questi ultimi avranno l’opportunità di sorridere e riflettere su loro stessi durante la proiezione. Perché Roma-Lazio è molto di più di una semplice partita di calcio.

 

Il biglietto da acquistare per “East End” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre (con riserva).

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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