Diario della Biennale: “Eye on Juliet”, “Il cratere”, “Raccontare Venezia”

Le diverse sfumature dell'amore sono il fil rouge che lega le tre pellicole presentate a Venezia 74

Che il caporedattore Turillazzi avesse un certo fiuto per selezionare pellicole che io, personalmente, non avrei mai visto lo sapevo già. Ignoravo invece che nascondesse una vena romantica.

Le diverse sfumature dell’amore sono il fil rouge che lega i tre film di cui vi parlerò in questo pezzo: “Eye on Juliet” (amore giovane e assoluto), “Il cratere” (amore soffocante di un padre), “Raccontare Venezia” (amore verso una città).

“Eye on Juliet ” di Kim Nguyen è una storia d’amore vista attraverso gli occhi di un piccolo drone. → Leggi la recensione.

A chi come il sottoscritto continua a pensare che, al massimo, il proprio amore vorrebbe donarlo a un figlio, allora è caldamente consigliata la visione del film “Il cratere” di Silvia Luzi e Luca Belino, in concorso alla 32° Settimana internazionale della critica. → Leggi la recensione.

Se neanche l’amore malato di un padre riesce a smuovervi dal torpore, forse è il caso di farvi un viaggio, magari in Laguna, con il bel documentario “Raccontare Venezia” di Wilma Labate con Silvia D’Amico. → Leggi la recensione.

Chi dopo aver letto quest’articolo diviso in quattro parti continuerà ad essere arido ed egoistica merita una vita a casa con la suocera.

Previous articleVenice Virtual Reality: 21 film in lizza per il primo premio del settore
Next article“Nel nome del popolo italiano”: quattro docufilm per quattro eroi
Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here