Da complice a super-cattivo: l’evoluzione della figura del Joker

La nemesi di Batman, folle e dall'inquietante sorriso, dagli esordi a fumetti ai film campioni di incassi

Joaquin Phoenix presta il volto al Joker, nel film di Todd Phillips.

di Sara Cappellini

 

Il Joker, famosissimo cattivo dei fumetti, è tornato protagonista al cinema nel film di Todd Phillips con Joaquin Phoenix. Un dramma che getta nuova luce sull’iconico personaggio della DC Comics, nemesi di Batman per eccellenza fin dal primissimo numero del fumetto omonimo, datato 1940.

Da quella apparizione in avanti il personaggio ha subito una lunga serie di trasformazioni. A volte burlone, spesso sadico, grottesco o schizoide, due sono i tratti salienti che non sono mai cambiati nel corso del tempo: l’inquietante, gigantesco sorriso da clown che campeggia sul suo viso e la follia che lo caratterizza.

E forse è proprio a questo che si deve la sua evoluzione ininterrotta: la pazzia si adatta al mondo che cambia, e Joker è sempre il prodotto della società in cui vive. Vediamo insieme alcune delle sue versioni più iconiche di sempre.

 

LE ORIGINI: CAPPUCCIO ROSSO

Le origini del Joker vengono raccontate per la prima volta in Detective Comics n. 168 (1950) e poi approfondite in “Batman: The Killing Joke” (1988). Prima di divenire un efferato criminale, il Joker era un pover’uomo che, perso il lavoro di chimico, non sapeva come mantenere la moglie incinta e il bambino che ancora doveva nascere. Disperato, diventò complice di due malviventi, indossando la maschera del fantomatico criminale, che in realtà non esisteva ma era impersonato a turno dai due. L’obiettivo della batteria era quello di rapinare una fabbrica di carte da gioco. Il loro piano venne però sventato da Batman, che fece cadere il Joker nell’acqua di scarico delle sostanze chimiche. L’uomo ne uscì col volto deformato in una maschera grottesca, i capelli verdi, la pelle bianca, le labbra scarlatte. Alla vista del suo stesso aspetto ebbe un tracollo che lo portò alla pazzia. Era nato il Joker.

 

CESAR ROMERO: BATMAN (1966)

Cesar Romero ha la canonica faccia bianca, le labbra scarlatte e i capelli verdi, ma il tradizionale abito viola scuro del clownesco criminale è qui molto più chiaro, quasi fucsia. E, soprattutto, sotto il trucco bianco si intravedono, anche piuttosto bene, dei baffi neri, che si narra l’attore non abbia voluto farsi tagliare.

 

JACK NICHOLSON: BATMAN DI TIM BURTON (1989)

Tra tutte le versioni del Joker, questa è quella che mi è piaciuta di più fino a oggi: oltre al tocco di classe del cappello, viola come il completo, chi meglio di Jack Nicholson poteva rendere il Joker così affascinante? I tratti fisionomici dell’attore, infatti, sono perfetti per rappresentare personaggi psicopatici. Vi ricordate la sua superba interpretazione in  “Shining”, per esempio?!

 

JOKER NEI CARTONI ANIMATI

Come dimenticarsi la figura del Joker nei cartoni animati, che ha segnato l’infanzia di molti di noi? Qui il personaggio ha un folle sorriso, più smisurato che mai, il naso aquilino e gli occhi gialli chiusi in un malvagio triangolo. I capelli del verde mantengono solo una sfumatura, ma bisogna dire che il nero corvino gli dona. Peccato per il vestito, che lo fa sembrare un cameriere di un ristorante di un certo livello, in glicine però…

 

HEATH LEDGER: IL CAVALIERE OSCURO (2008)

Nel film diretto da Christopher Nolan il Joker è interpretato da un favoloso Heath Ledger, che per il ruolo ha vinto il Premio Oscar come migliore attore non protagonista. Questo Joker rimane fedele all’immagine elegante dei cartoni animati e di Jack Nicholson, anche se con il capello lungo e indomito e il gilet di velluto verde sotto la giacca ha un fascino più trasandato.

 

JARED LETO: SUICIDE SQUAD (2016)

La versione 2016 del Joker è più giovane, con i denti più neri che mai, più in forma (i pettorali scolpiti si scorgono bene grazie ai bottoni slacciati) ed è pieno di tatuaggi, tra teschi che ridono, scritte inquietanti e quant’altro. Uno stile punk-underground per questo Joker, che mantiene comunque intatta la follia.

 

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