“Butterfly”: il racconto intimo e maturo di una campionessa, Irma Testa

Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman dirigono un film che va oltre il documentario sportivo

Un film di Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman. Con Irma Testa, Lucio Zurlo, Emanuele Renzini,  Ugo Testa, Simona Ascione. Drammatico, 80′. Italia 2018

Irma Testa a soli diciotto anni diventa la prima pugile italiana a prendere parte all’Olimpiade. Per arrivare a salire sul ring di Rio 2016 la ragazza ha dovuto rinunciare alla spensieratezza adolescenziale, alla quotidianità a casa dalla sua famiglia, alle amicizie a Torre Annunziata, paese in cui è nata. Questi sacrifici le cominciano a sembrare tutti vani quando viene eliminata ai quarti di finale del torneo e si ritrova a ripensare alle scelte che l’hanno portata a far coincidere la boxe con il senso della sua esistenza. La pressione che le è stata messa addosso sembra opprimerla ma la riconquista della tranquillità le farà vedere le cose più chiaramente.

 

Nel 2019 ha ancora senso usare espressioni come “gentilo sesso” o “sesso debole”, riferendosi alle donne? Ovviamente no, risponderebbero sdegnate le rappresentati dello storico movimento femminista e del più recente #MeToo.

Ma nonostante questo, il mondo dello sport – e in particolare quello di alcune discipline, come ad esempio il pugilato – fatica ad adattarsi alla nuova situazione, considerando le donne “secondarie” rispetto ai colleghi maschi.

Il cinema ha cercato di cambiare la situazione nel 2004 con Clint Eastwood e il pluripremiato “Million dollar baby”. Ma una cosa sono le storie di finzione, un’altra ben diversa la realtà, sostengono i puristi.

A loro e a tutti coloro che ancora pensano che la boxe non sia adatta alle donne è altamente consigliata la visione di “Butterfly” di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, una sorta di versione italiana – anzi, campana! – del primo, indimenticabile “Rocky”.

“Butterfly” è una storia vera, che permette di conoscere Irma Testa, tosta e talentuoso boxer di Torre Annunziata. Una ragazza prodigio, la prima pugile italiana a partecipare, a soli 18 anni, alle Olimpiadi.

Ma non si tratta del classico documentario, piuttosto di un coinvolgente coming age sportivo ed esistenziale, che per certi versi ha stupito gli stessi registi, che in origine lo avevano pensato in modo differente. Non è un film perfetto, forse alcune scene sono di troppo, ma alla fine la scommessa è vinta.

Irma Testa dimostra di possedere una straordinaria naturalezza davanti alla telecamera, al punto che lo spettatore si domanda spesso se la ragazza non abbia alle spalle una qualche preparazione come attrice – la risposta è no.

Nonostante la giovane età, Irma ha già affrontato tanti sacrifici e compiuto scelte dolorose. Da vera combattente, dopo la sconfitta bruciante a Rio 2016, dove è stata battuta ai quarti di finale, si è rimessa in piedi. Ha conquistato il bronzo agli ultimi Europei di bugilato, e adesso si sta preparando per Tokyo 2020. E dopo aver visto “Butterfly” non potrete non fare il tifo per lei.

 

Il biglietto da acquistare per “Butterfly” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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