“Border – Creature di confine”: un fantasy che parla di diversità

Prova magistrale di Eva Melander ed Eero Milonoff, che scompaiono nei rispettivi personaggi

Un film di Ali Abbasi. Con Eva Melander, Eero Milonoff, Viktor Åkerblom, Andreas Kundler, Joakim Olsson. Titolo originale: Gräns. Fantasy, 101′. Svezia, Danimarca, 2018

Tina ha un fisico massiccio e un naso eccezionale per fiutare le emozioni degli altri. Impiegata alla dogana è infallibile con sostanze e sentimenti illeciti. Viaggiatore dopo viaggiatore, avverte la loro paura, la vergogna, la colpa. Tina sente tutto e non si sbaglia mai. Almeno fino al giorno in cui Vore non attraversa la frontiera e sposta i confini della sua conoscenza più in là. Vore sfugge al suo fiuto ed esercita su di lei un potere di attrazione che non riesce a comprendere. Sullo sfondo di un’inchiesta criminale, Tina lascia i freni e si abbandona a una relazione selvaggia che le rivela presto la sua vera natura. Uno choc esistenziale il suo che la costringerà a scegliere tra integrazione o esclusione.

 

Trovare le parole giuste per descrivere “Border – Creature di confine” di Ali Abbasi, miglior film della sezione Un certain regard al Festival di Cannes 2018, non è affatto semplice. Si tratta di una pellicola difficile da catalogare in un genere preciso, e cercare di farlo sarebbe anche un grave errore.

L’articolata e sorprendente sceneggiatura del film ha forza, potenzialità e respiro drammaturgico, e riesce a mescolare splendidamente al suo interno noir, romance, thriller e fantasy.

Gli sceneggiatori non si sono limitati a prendere spunto dal romanzo cult di John Ajvide Lindqvist “Lasciami entrare“, ma hanno ampliato l’orizzonte della storia riscrivendone l’identità e la prospettiva ambientale, culturale e sociale.

Tina (Melander) è una donna grossa, sgraziata, simile a un orco, che lavora come funzionaria della dogana. Ma Madre natura le ha concesso anche un dono particolare: un fiuto incredibile nel captare le negatività dell’animo umano. Tina è tanto repellente esternamente quanto magnifica e sensibile dentro.

La sua vita solitaria subisce una svolta quando incontra Vore (Milonoff), un viaggiatore eccentrico e rude che per aspetto fisico le è molto vicino e che per la prima volta la fa sentire amata, compresa…

La riuscita di “Border – Creature di confine” è in gran parte legata alle magistrali interpretazioni dei due protagonisti, che hanno lavorato duramente sulla propria fisicità per calarsi nel ruolo – oltre ad essersi sottoposti a lunghe seduta di make up.

Eva Melandee ed Eero Milonoff compongono una coppia artistica di assoluto valore, memorabile sul piano recitativo. Sono l’esempio perfetto di come un attore possa davvero sparire dentro un personaggio.

Nella prima parte del film lo spettatore segue con stupore il primo incontro tra i due e lo sviluppo del loro sentimento, restandone profondamente colpito. Nella seconda parte, invece, quando la storia vira più marcatamente verso il genere fantasy si perde un po’ di incisività, brillantezza e linearità, scivolando verso un finale eccessivamente grottesco e insolito.

Sembra quasi che volendo incantare e stupire fino all’ultimo istante, il regista iraniano Ali Abbassi abbia perso un po’ il controllo delle operazioni e la visione d’insieme, di un progetto comunque piacevole e godibile nel complesso.

In ogni caso, dopo aver visto “Border – Creature di confine” la vostra idea di ciò che è bello e brutto, etico e sbagliato potrebbe cambiare drasticamente. Vi abbiamo avvertiti!

 

Il biglietto da acquistare per “Border – Creature di confine” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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