Blocco dello scrittore: i più comuni e come superarli

snoopy, scrivere“Adesso o mai più”, vi sarete detti prima di sedervi davanti al pc o al foglio bianco. L’idea per un romanzo vi ronza in testa da anni e avete capito che questo è il momento giusto per mettervi sotto e scrivere finalmente le vostre idee nero su bianco. Procede tutto alla grande, fino a che… non incappate nel così detto blocco dello scrittore.

Consolatevi, è qualcosa di molto comune tra gli autori. Un momento di defiance, una crisi, possono capitare a tutti. Riprendendo un pezzo dell’Huffington Post passiamo in rassegna i 4 blocchi più comuni e le strategie per superarli. Così la scrittura riprenderà liscia come l’olio – o almeno lo speriamo!

 

BLOCCO 1: L’idea per il libro non è buona abbastanza
Probabilmente non lo è… per adesso. Molti spunti sembrano folli, la prima volta che date loro forma. E’ una delle ragioni per cui molti scrittori preferiscono non parlare dei soggetti dei loro libri, fino a che non sono ben sviluppati. Ma tutti i libri prendono vita partendo da un’idea semplice, da un personaggio, o anche da un’ambientazione. Tenete presente che è impossibile finire un romanzo, se non lo iniziate neppure, e ogni storia inizia con una sola frase. Ci sono due modi per iniziare la stesura di un libro: 1) buttar giù prima una sorta di scaletta oppure 2) iniziare a scrivere di getto, senza starci tanto a pensare su. Anche se questa seconda opzione sembra quella più naturale, la verità è che buttare giù una specie di riassunto della storia prima può essere liberatorio – e aiutarvi ad affrontare il passo successivo. Scrivete alcune pagine, mettendo in evidenza solo i punti più importanti, come se steste raccontando la trama a un amico. Vedere la trama nero su bianco vi aiuterà a capire cosa funziona e cosa non funziona. Dopo ponetevi la domanda: perché un lettore dovrebbe voler leggere questo libro? Quale punto di vista è più interessante? Cosa c’è in ballo per ogni personaggio e come risolverà ciascuno i propri problemi?

BLOCCO 2: Non sono davvero uno scrittore
Nessuno nasce scrittore, lo si diventa scrivendo. Chiunque scriva è uno scrittore. Assiomi semplicissimi. E c’è anche un altro punto da tenere in considerazione: non diventerete mai davvero bravi finché non inizierete a esercitarvi, a mettervi alla prova, a fare. Praticate Zumba oppure yoga? Fate bricolage oppure andate a cavallo? Eravate bravi, dei maestri, quando avete iniziato? Ovviamente no. Ci sono volute ore, forse persino anni, per diventare esperti. Con la scrittura è la stessa cosa. Se pensate di avere dei limiti, frequentate corsi di scrittura creativa, andate alle conferenze e agli workshop. Affidatevi a un editor che possa valutare il vostro lavoro e consigliarvi come migliorare, parlate con altri scrittori e confrontatevi. Passo dopo passo la sicurezza in voi e nei vostri mezzi non farà che aumentare.

BLOCCO 3: Non pubblicherò mai quello che ho scritto
Be’ questo probabilmente per adesso è vero. Ma concentratevi su una cosa alla volta. I romanzi incompiuti non vengono certo pubblicati, quindi mettete da parte questa paura e concentratevi sulla scrittura. Anche quando il libro sarà finito non sarà ancora il momento di pensare alla pubblicazione. Prima c’è la fase di revisione – e questo significa anche scegliere alcuni lettori a cui sottoporre l’opera. Non parliamo di vostra madre, di vostro marito o del vostro migliore amico: intendiamo altri scrittori, un editore, qualche addetto ai lavori. Dopo che avrete rivisto il tutto un paio di volte, solo allora sarà il momento di cercare una casa editrice che pubblichi il vostro libro – oppure di considerare il self publishing. Perché mettere il carro davanti ai buoi e farsi problemi quando ancora il libro è in fase embrionale?

BLOCCO 4: Non ho tempo per scrivere
Davvero? Tutti hanno un lavoro, un partner, dei figli, degli amici, un hobby – o almeno alcuni di questi. Qui non si tratta di stilare la lista delle priorità, di rinunciare alla famosa Zumba per scrivere un best-seller, ma di riorganizzare la vostra giornata in modo da dedicare alla scrittura del tempo. Se per voi è importante, se credete davvero che ne valga la pena. Chiedetevi come rendere il vostro tempo produttivo – magari guardando un po’ meno tv, oppure sfruttando i momenti di calma quando i bambini dormono o sono all’asilo. Nelle 24 ore di cui è composta una giornata, il momento per scrivere si trova. Se si vuole. Ma spesso quella del tempo è solo una scusa che nasconde altro, il modo più semplice per accantonare il progetto del vostro romanzo senza troppi rimorsi. Se credete fermamente in quello che state facendo, troverete il modo di far tornare i conti. E il resto verrà di conseguenza.


 

Allora, cosa ci dite? Avete mai fatto i conti con il fantomatico “blocco dello scrittore”? E cos’era, nello specifico, a farvi venire i sudori freddi ogni volta che vi trovavate davanti al foglio bianco? Come avete superato la cosa? Raccontateci tutto! 

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