“Big Fish & Begonia”: una favola che fa volare con la fantasia

Animazione classica disegnata a mano ed effetti CGI si combinano per una storia potente

Un film di Liang Xuan, Zhang Chun. Con Shih-Chieh King, Ji Guanlin, Jiang Guangtao, Pan Shulan, Su Shangqing. Animazione, 105′. Cina 2016

Al di sotto del mare esiste un universo i cui abitanti si occupano di proteggere le anime degli esseri umani e amministrare la natura del loro mondo attraverso poteri legati ai quattro elementi acqua, aria, terra e fuoco. Qui, insieme alla sua famiglia, vive Chun che, compiuti i sedici anni, secondo le leggi del suo popolo deve superare un rito di passaggio: trasformata in un delfino rosso, deve attraversare un portale che la condurrà nel mondo degli uomini. Nonostante sia vietato ogni contatto con gli esseri umani, conoscerà un ragazzo che, pur di salvarla, perderà la sua vita.

 

Liberamente ispirato a leggende popolari cinesi e storie classiche, con un tocco taoista dall’antico testo della mitologia cinese Classics of Mountains and Seas, “Big Fish & Begonia” di Liang Xuan e Zhang Chun è un film d’animazione seducente sulla vita e sulla morte, che parla d’amore e di sacrificio.

Lo spettatore viene trasportato sin dall’inizio in un universo popolato da umani e semidei. Questi ultimi, noti come Altri, sono esseri mortali che vivono in un mondo parallelo, ma che tuttavia esercitano un potere tangibile sulla nostra realtà: alcuni possono controllare il tempo, altri dominano i fiori e la natura.

Come parte di un vecchio rito di passaggio, gli Altri vengono inviati, all’età di 16 anni, nel mondo umano per vedere come vive l’altra metà. Ed è qui che Chun, sotto forma di delfino rosso, conoscerà e verrà salvata da un giovane pescatore.

Il film racconta una storia antica e intima, combinando il mito con il personale e affrontando tematiche delicatissime come lealtà, sacrificio e mortalità, senza tirarsi indietro.

La protagonista Chun, a 16 anni, non solo deve capire la morte ma anche assumersene la responsabilità. In un momento cruciale del suo viaggio è costretta ad affrontare la possibilità che per ogni vita che salva un’altra possa essere persa.

Spesso la volontà personale entra in conflitto con la responsabilità sociale: la strada “giusta”, ammesso e non concesso che ne esista davvero una, è difficile da intraprendere, irta di ostacoli. Alla fine, è l’amore – romantico e familiare – a offrire un po’ di speranza.

La combinazione di animazione disegnata a mano ed effetti CGI di ultima generazione rende l’opera accattivante dal punto di vista estetico – il regno degli Altri, ad esempio, è particolarmente evocativo nel modo in cui suggerisce una terra in cui tutto è possibile.

Purtroppo il filo narrativo, ricco di spunti e di temi, si dipana a dismisura creando, in qualche punto, confusione in chi guarda. La storia è comunque accattivante. E questo, insieme ai personaggi e alle immagini, rende la visione piacevole.

 

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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