“Baywatch”: un film avvilente, a malapena parodia della serie originale

Dwayne Johnson e Zac Efron in una commedia "da spiaggia", senza senso e persino poco comica

Un film di Seth Gordon. Con Dwayne Johnson, Zac Efron, Alexandra Daddario, Priyanka Chopra, Hannibal Buress. Commedia, 116. USA, 2017

 

Avviso ai teledipendenti che non hanno perso una puntata del telefilm “Baywatch”, sognando magari di essere salvati da Pamela Anderson e compagni bagnini: evitate questa versione cinematografica, se quello che cercate è un revival del passato. Rischiate solo di affogare nella delusione.

Sì perché il film di Seth Gordon avrà anche l’ardire di riproporne il titolo, ma con l’acclamata serie non ha davvero nulla a cui spartire. Semmai è la sua triste e a tratti imbarazzante parodia.

La pellicola, dove David Hasselhoff e Pamela Anderson appaiono in due brevi ma applauditissimi cammei, ripropone corse al ralenti sulla spiaggia, salvagenti rossi e salvataggi a cavallo di moto d’acqua.

Il caposquadra Mitch Buchannon (Johnson) addestra le giovani reclute, tra cui il nuotatore olimpionico, caduto in disgrazia e vanesio, Matt Brody (Efron) e la razionale Summer Quinn (Daddario).

Buchannon trascina gli aspiranti bagnini in una lunga serie di folli indagini, che alla fine portano a Victoria Leeds (Chopra), proprietaria dell’esclusivo Huntley Club, sospettata di usare la sua attività come copertura per traffici di droga e omicidi. Tra gag e omaggi alla serie originale, i Baywatch si preparano al salvataggio più impegnativo della loro carriera.

I baywatch della serie televisiva trasmessa negli Stati Uniti tra il 1989 e il 2001. 

Sebbene la sinossi e soprattutto i demenziali trailer rilasciati nel mese di maggio facessero presagire a che cosa saremmo andati incontro, la visione dell’intera pellicola supera ogni più terrea previsione.

Dispiace davvero che i produttori abbiano voluto infangare il ricordo e l’immagine di un programma televisivo che, sebbene non avesse mai avuto grandi pretese autoriali, aveva comunque costruito negli anni una sua identità e dignità.

Non comprendiamo l’esigenza di stravolgere l’essenza di Baywatch, realizzando un film che dubitiamo possa avere successo anche sul piano commerciale.

Le bagnine 2017 perdono il confronto con quelle della serie, non solo sul piano della bellezza fisica, ma anche come personalità e presenza scenica.

A chi non conosce l’originale, consigliamo di recuperare anche solo una puntata: potrà capire da solo quale abissale differenza esista tra le due versioni.

E magari il film di Seth Gordon, per quanto avvilente, avrà almeno il pregio di portare qualche giovane a riscoprire la storia e i protagonisti del “vero” Baywatch, correndo sulla spiaggia più famosa del mondo insieme ai bagnini in rosso.

 

Il biglietto da acquistare per “Baywatch” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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