Antonella Maggio: storie e personaggi nel segno del romanticismo

Interviste alle autrici della collana YouFeel di Rizzoli, romanzi scritti dalle donne per le donne

di Tiziana Iaccarino

 

Antonella Maggio è una scrittrice molto seguita, che sta emergendo con tenacia e intraprendenza, grazie alla realizzazione di storie dolci, piacevoli, romantiche. Il suo romanzo d’esordio, “Profumo d’amore a New York“, edito da Butterfly Edizioni, è stato un grande successo. A questo sono seguiti, tra gli altri, “Mi manchi solo tu”, “Questo nostro dolce Natale“, “Un weekend per quattro” scritto insieme a Rujada Atzori, “La sposa in fuga“, “Se torni, ti sposo” e “Dall’altra parte del mondo con te” pubblicati da Rizzoli nella collana YouFeel.

In questa intervista per Parole a Colori parleremo con l’autrice dell’emozione di ottenere ottimi risultati scrivendo, dei suoi segreti, se ne ha, e di molto altro.

 

Ciao Antonella, grazie per aver accettato questa chiacchierata. Inizio col chiederti quando è nata in te la voglia di scrivere?

Ciao Tiziana, prima di tutto ringrazio te e il sito Parole a Colori che mi ospita per la seconda volta. La voglia di scrivere è nata e cresciuta insieme con me, come una sorella a cui vuoi sì bene ma la portata dell’affetto che provi lo capisci solo quando diventi più grande.

Sei una donna romantica? Perché le tue storie puntano molto sui sentimenti.

Sono una donna, una di quelle che cerca il romanticismo con la lente d’ingrandimento. Faccio parte di quella generazione che preferisce le rose a un paio di manette e penso che dalle mie storie venga fuori. In questo senso non mi arrendo perché sarà pur vero che il principe azzurro non esiste, ma nei libri siamo liberi di scrivere ciò che vogliamo e aiutare a sognare.

Come nascono le tue storie? C’è qualcosa da cui prendi ispirazione?

L’ispirazione per una nuova storia arriva sempre nel momento sbagliato e sotto forma di tentazione, quando magari sono impegnata a scrivere altro. Solitamente accade quando sono in auto, seduta al posto del passeggero a guardare il mondo fuori dal finestrino, mentre allungo un dito per cambiare canzone alla radio. Prendo subito appunti e intimo a me stessa di mantenere la calma, anche se non è facile perché all’inizio, quando arriva l’idea, l’entusiasmo è alle stelle e vorrei chiudermi in una stanza, buttare via la chiave e scrivere.

La prima opera che hai pubblicato, “Profumo d’amore a New York“, ha avuto ottimi riscontri. Cosa ci racconti di quell’esperienza?

Profumo d’amore a New York” era un sogno bellissimo e io ero lì, guardavo in silenzio e aspettavo arrivasse il momento di svegliarmi, invece la storia di Sofie mi ha letteralmente stravolto la vita, finalmente in positivo. Questo romanzo è stato un momento di svolta, la mia rinascita, mi ha insegnato tanto, mi ha dato tanto in termini di umanità, l’affetto dei lettori, le amicizie nate nell’ambiente letterario, la collaborazione con la Butterfly Edizioni.

I tuoi romanzi conquistano i lettori. Ma ce n’è uno che tu apprezzi più degli altri?

È difficile rispondere a questa domanda perché succede spesso che prima di iniziare la stesura di una storia minacci me stessa di restarne fuori, di essere semplicemente colei che scrive e invece finisco dentro con entrambi i piedi e il cuore. A caldo, leggendo la domanda, ti dico che la mia preferita è “Questo nostro dolce Natale” edito da Butterfly Edizioni. Lucy, l’algida protagonista che riscopre la gioia del Natale, dell’amore e dello stare insieme dopo un grave lutto, sono io e scrivere è stato terapeutico.

E invece quello più amato dal pubblico?

I romanzi più apprezzati, a mio avviso, sono due: il primo della Serie Rimini, che è piaciuto così tanto che sono stati i lettori a chiedermi un seguito e ancora oggi mi supplicano di scrivere ancora di Vito e Camilla, e poi l’ultimo, “Regalami un sorriso“. Non ho mai ricevuto tanto affetto dai lettori come con questo libro. È stato bello, è stata gioia pura essere contattata da chi pratica davvero la terapia del sorriso e voleva a tutti i costi scambiare qualche parolina con me.

Parliamo adesso di “La sposa in fuga” e del sequel, “Se torni, ti sposo“, editi da Rizzoli nella collana YouFeel. Quando è nata questa storia?

La sposa in fuga” nasceva in self come “Un’estate a Rimini per innamorarsi” e ne parlavo con te un anno fa proprio su Parole a Colori. È stato il mio esperimento, il mio primo romance in assoluto e da quel giorno ho compreso quale fosse il mio genere preferito per quanto riguarda la scrittura. Non credevo di raggiungere tanti lettori, non era previsto nemmeno che ci fosse un seguito e non nascondo che potrebbe arrivare anche un terzo volume perché i lettori sono affezionati a Vito e Camilla tanto quanto me. Essere stata scelta da Rizzoli, poi, è stato emozionante, un vero onore.

Se dovessi definire l’Antonella Maggio autrice con un aggettivo sarebbe?

Determinata. So ciò che voglio, e nei miei scritti voglio che ci sia sempre qualcosa di diverso, la mia firma.

Quale pensi che sia il segreto del tuo successo? Perché credi che le tue storie siano piaciute e piacciano così tanto?

Sai che me lo chiedo anche io? Non ho fatto e non faccio niente di speciale, semplicemente scrivo e cerco di apprendere sempre di più dalla lettura, cerco di migliorare il lessico e l’armonia tra le parole, di descrivere meglio i sentimenti e permettere ai lettori di rispecchiarsi nella semplicità delle storie o nei protagonisti senza che questi siano necessariamente chissà chi. A livello umano sono una persona che cerca sempre di regalare un sorriso, amo interagire con i lettori, sono loro amica, possono cercarmi anche nel cuore della notte.

L’ultima domanda è di rito, quest’anno, per le autrici che intervisto per Parole a Colori. Allunga una mano e tira fuori dal cassetto del tuo comodino un sogno, il primo che riesci ad afferrare. Qual è?

Una casa. È arrivato anche per me il momento di abbandonare il nido e pensare a una famiglia tutta mia.

Grazie ad Antonella Maggio per essere stata con noi, e in bocca al lupo per tutto.

Sono io a ringraziare te e Parole a Colori. Viva il lupo!

 

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