Al cinema: Warcraft – L’inizio

Un film di Duncan Jones. Con Ben Foster, Toby Kebbell, Dominic Cooper, Travis Fimmel, Paula Patton, Clancy Brown, Ryan Robbins, Robert Kazinsky, Daniel Wu, Ben Schnetzer, Ruth Negga, Callum Keith Rennie, Anna Galvin, Burkely Duffield, Dean Redman. Fantascienza, 123′. 2016

Adattamento cinematografico di “Warcraft: Orcs & Humans”, videogioco del 1994, primo episodio della saga omonima

Warcraft, locandina

C’è un preciso momento nella vita in cui capisci che la giovinezza è passata, e che sei entrato, volente o nolente, nella cosiddetta età della maturità. Per alcuni accade diventando genitore, per altri con il primo capello bianco, per altri ancora con la prima ruga.

Per me il momento è arrivato stasera, quando ho assistito, tra sbadigli e incomprensione, all’anteprima stampa dell’atteso film “Warcraft – L’inizio”.

Amo i videogiochi, ho trascorso molte ore giocando con i vari Atari e Commodore 64, eppure ho faticato a comprendere il motivo di trasformarne uno di successo in una pellicola per il cinema. Sono consapevole che la mia generazione sia diventata ormai Playstation-dipendente e che la grafica e gli effetti dei nuovi giochi li rendano simili a veri e propri film. Eppure… se i due mondi sono divisi e diversi, un motivo ci sarà, no?!

Ammetto che fino a oggi ignoravo cosa fosse “Warcraft” e onestamente, dopo aver visto qualche trailer, nutrivo forti perplessità anche sul corrispondente progetto cinematografico.

È complicato recensire un film che altro non è se non una partita alla console in scala 1:1, con personaggi in carne e ossa, e che sin dall’inizio perde per strada l’aspetto ludico e gioioso per risultare solo noioso e prevedibile.

Lo spettatore assiste a un’accozzaglia narrativa in cui appaiono chiari i riferimenti alla saga del “Signore degli Anelli” e più in generale al fantasy, ma manca una precisa identità.

La storia è caotica, confusa. Gli Orchi, cattivi e violenti, sono allo stesso tempo vittime e carnefici nella ricerca di un luogo dove abitare. Iniziano così prima un’invasione e poi una guerra contro gli uomini, senza che lo spettatore sia davvero coinvolto nell’intreccio.

La struttura narrativa è frammentaria, arruffata, inadeguata a creare pathos o quanto meno ad affascinare.

“Warcraft” è solo una brutta copia delle pellicole epiche, fantastiche ed eroiche che sono uscite negli anni. I personaggi, ad esempio, sono privi di personalità e carisma.

Il film è sicuramente bello da vedere, maestoso nelle scenografie e nei costumi, ricco di effetti speciali, ma è anche povero nei contenuti e sconfortante quanto ritmo narrativo.

Probabilmente i più giovani apprezzeranno la pellicola, ma per gli spettatori più maturi il giudizio finale non può che essere deludente.

La regia di Duncan Jones è attenta, solida, precisa, cerca in ogni modo di adattare il videogioco al cinema, ma il risultato è un film che non buca lo schermo e rimane invece piatto e freddo.

Il finale lascia aperta la strada a possibili sequel, ma lo spettatore, dopo la proiezione, ha voglia più che altro di tornare a casa e magari divertirsi veramente, giocando con i personaggi nel modo tradizionale.

 

Il biglietto da acquistare per “Warcraft – L’inizio” è: 1)Neanche regalato (con riserva); 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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