Al cinema | T2 Trainspotting

Un film di Danny Boyle. Con Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner, Simon Weir. Drammatico, 118′. 2017

Liberamente ispirato al romanzo “Porno” di Irvine Welsh

Il tempo è una brutta bestia: può addolcire gli animi, sanare le ferite e portare serenità, ma anche essere fonte di malinconia e rabbia, un peso, un coacervo di ricordi negativi e attesa snervante per covare una vendetta.

Tocca a ognuno di noi scegliere se vedere nel tempo un alleato o un nemico, se vivere il presente e proiettarsi verso il futuro o trascorrere la vita guardando al passato.

Tocca a ognuno di noi scegliere chi essere e chi prendere come compagni di viaggio.

Danny Boyle riunisce una seconda volta i quattro ragazzacci di Edimburgo per dimostrare come il tempo cambi anche i bad boys.

Nel 1996 “Trainspotting” (adattamento del romanzo omonimo di Irvine Welsh) accese l’entusiasmo di una generazione, divenendo un cult ed elevando il cast a stelle di prima grandezza.

Vent’anni dopo molte cose sono cambiate, ma altrettante sono rimaste le stesse.

In “T2 – TrainspottingMark Renton (McGregor) torna all’unico posto che da sempre chiama casa. Lì ad attenderlo ci sono Spud (Bremner), Sick Boy (Miller) e Begbie (Carlyle), insieme a vecchie e nuove conoscenze: il dolore, la perdita, la gioia, la vendetta, l’odio, l’amicizia, l’amore, il desiderio, la paura, il rimpianto, l’eroina, l’autodistruzione e la minaccia di morte. Sono tutti in fila per dargli il benvenuto, pronti a unirsi ai giochi.

Mark ha trascorso vent’anni in Olanda, si è sposato, è uscito dal tunnel della tossicodipendenza, in apparenza sembra diventato un uomo saggio e posato. I suoi amici, invece, sono ancora legati a una vita fatta di furti, eroina e miseria.

Il ritorno di Mark scatena diverse reazioni nei suoi compagni di un tempo. Spud, sul punto di suicidarsi, è felice di riabbracciarlo; Sick Boy, un tempo suo migliore amico, è combattuto tra il desiderio di vendicarsi e l’affetto fraterno.

Solamente Begbie è rimasto davvero uguale a se stesso, rabbioso e vendicativo contro tutti. Fuggito di galera, non aspetta altro che l’occasione di punire l’ex amico.

Danny Boyle firma un sequel molto atteso, da una parte strizzando l’occhio ai vecchi fan, dall’altra cercando di condurre nuove leve nell’atmosfera cupa e scanzonata di Trainspotting.

Il tempo, però, è passato anche per il regista inglese, che in parte mostra di avere perso quella irruenza creativa e narrativa che lo ha caratterizzato in passato.

La sua regia è sempre di livello, adrenalinica, frizzante, tendente al video clip e abile nell’utilizzare con efficacia ed incisività una colonna sonora azzeccata, ma meno magnetica e coinvolgente di un tempo.

L’impianto narrativo è nel complesso godibile, credibile e funzionale all’idea di creare un ponte emotivo tra passato e futuro, tra nuova occasione e vecchi tradimento.

Il cast si conferma coeso e credibile, da prova di coralità, esperienza e talento.

La giovinezza, per i ragazzi di Trainspotting, è ormai finita, ma ciò nonostante riescono ancora a regalare sorrisi e far vivere al pubblico emozioni vere e sincere.

 

Il biglietto da acquistare per “T2 Trainspotting” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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