Al cinema | Snowden

Un film di Oliver Stone. Con Joseph Gordon-Levitt, Shaline Woodley, Melissa Leo, Zachary Quinto, Tom Wilkinson, Rhys Ifans, Nicholas Cage. Biografico, 134′. 2016

Tratto dai libri “The Snowden Files” di Luke Harding e “Time of the Octopus” di Anatoly Kucherena

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Ci hanno insegnato che gli Stati Uniti sono la più grande democrazia del mondo, il paese in cui la libertà di espressione e i diritti civili sono garantiti dalla Costituzione, dove è possibile per tutti realizzare i propri sogni.

Come ogni mito che si rispetti, anche questo ha il suo rovescio della medaglia, e per quanto l’America possa essere dipinta ancora oggi come la terra delle possibilità e della vita facile, ci sono zone d’ombra che non è più possibile passare sotto silenzio.

Nel giugno del 2013 è stato Edward Snowden (Gordon-Levitt) a rivelare all’attenzione mondiale alcuni degli scheletri più scomodi nell’armadio degli USA.

Ma chi è Snowden? Un americano, brillante informatico, tanto desideroso di servire il suo Paese da arruolarsi prima nell’esercito e prendere poi servizio nella National Security Agency (NSA), con il compito di contrastare il terrorismo informatico internazionale.

Siamo nell’America post 11 settembre, un’America che si è scoperta improvvisamente vulnerabile. La presidenza Bush, giocando sull’emotività della popolazione, ha creato una serie di agenzie segrete volte a spiare, controllare e manipolare le informazioni riguardanti chiunque, anche non colluso con il terrorismo. I servizi segreti hanno fatto proprio il motto: “Controllo è sicurezza, sicurezza è potere”.

Joseph Gordon-Levitt in una scena del film.
Joseph Gordon-Levitt in una scena del film.

Quando si accorge che le sue capacità sono usate dai superiori e più in generale dall’amministrazione non tanto per difendersi dagli attacchi esterni quanto per consolidare la propria supremazia sul resto del mondo Snowden, patriota e uomo libero, decide di chiudere con l’NSA e con la sua vecchia vita.

In segreto vola poi a Hong Kong, dove incontra i giornalisti inglesi del “The Guardian”, per rivelare i programmi di sorveglianza informatica segreti elaborati dal governo degli Stati Uniti. È la genesi del più grande caso politico e giornalistico internazionale degli ultimi anni, che pone niente meno che il governo statunitense sul banco degli imputati.

Oliver Stone firma una pellicola potente, dura, feroce nei confronti della politica a stelle e strisce, una spy story che sembra uscita dalla penna di un brillante sceneggiatore, mentre in realtà non è che la messa in scena di fatti realmente accaduti.

La storia è carica di pathos e ritmo, e cattura fin da subito lo spettatore portandolo anche nella sfera privata di Edward Snowden .

Il cast è talentuoso, intenso, vibrante, adatto a quello che è a tutti gli effetti un film corale.

La regia di Stone è asciutta, essenziale e nello stesso tempo adrenalinica, nonostante nel film non ci siano scene d’azione ma la parte del leone sia lasciata a parole e documenti.

Edward Snowden è considerato un traditore, un pericoloso hacker e un latitante dalla giustizia americana. Dal 2013 vive come rifugiato politico in Russia, eppure la sua scelta ha cambiato per sempre la storia e la prospettiva del mondo sugli Stati Uniti. Probabilmente avremmo bisogno di più criminali come lui, per rendere questo nostro mondo un posto migliore.

 

Il biglietto da acquistare per “Snowden” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre (con riserva).





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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