Al cinema | Miss Peregrine – La casa per ragazzi speciali

Un film di Tim Burton. Con Eva Green, Asa Butterfield, Samuel L. Jackson, Ella Purnell, Chris O’Dowd, Allison Janney, Terence Stamp, Judi Dench. Avventura, 127′. 2016

Tratto dall’omonimo romanzo di Ransom Riggs

Quando si tratta di libri adattati per il grande schermo il confronto tra i due formati è spesso una necessità. Non troverete niente del genere nella mia recensione perché, non me ne vogliano i fan della saga, io dei libri di Ransom Riggs fino a oggi non solo non avevo mai letto una riga ma non avevo neppure sentito parlare.

Sono però un grande fan di Tim Burton e non potevo certo mancare l’appuntamento con il suo nuovo film, “Miss Peregrine – La casa per ragazzi speciali”, attesissima anche dopo l’uscita di vari trailer nei mesi scorsi.

Cosa dire dell’ultima fatica del visionario regista americano, senza mancare di rispetto né ai fan del romanzo né agli estimatori del cineasta più creativo e innovativo dell’ultimo ventennio?

Per rendere l’idea di cosa vi troverete davanti mi viene spontaneo riprendere il titolo di un’opera del drammaturgo William Shakespeare, tanto rumore per nulla. Sì, perché la trasposizione cinematografica dell’acclamato romanzo di Rings sembra davvero poco bartoniana, nel complesso deludente e persino noiosa. Una via di mezzo tra una fiaba dark e un thriller new adult che soprattutto nella prima parte fatica a decollare.

L’adolescente Jacob Portman (Butterfield), in seguito alla tragica morte dell’amato nonno Abraham (Stamp), si reca in una piccola isola del Galles alla ricerca di un gruppo di bambini orfani dal talento speciale, che vivono presso la residenza della misteriosa Miss Peregrine (Eva Green), di cui il nonno gli ha molto raccontato durante la sua infanzia.

Il ragazzo farà di tutto per proteggere i bambini dalle orribili creature decise a distruggerli, trovando inaspettatamente un ruolo da eroe e una nuova famiglia.

La struttura narrativa del film è piuttosto articolata e non sempre lineare e di facile comprensione per chi non ha letto i romanzi, e questo impedisce allo spettatore una completa connessione emotiva e narrativa con la storia e i personaggi.

La seconda parte è visivamente più affascinante, avvolgente sia dal punto di vista drammaturgico che come stile registico, e qui ritroviamo anche, almeno in parte, le qualità che hanno reso famoso Tim Burton e la sua capacità di costruire mondi unici.

Eva Green è la fascinosa Miss Peregrine. 2016

Eva Green, paragonata dai critici americani a una Mary Poppins in chiave dark, convince solamente in parte come tutrice amorevole e fascinosa dei ragazzi speciali. Tuttavia la classe, bellezza e personalità dell’attrice francese riescono a dare al suo personaggio una certa profondità e cifra artistica.

Samuel L. Jackson è invece un villain opaco e piatto, poco adatto, a mio avviso, al contesto narrativo predisposto dallo sceneggiatore Goldam, che firma un testo ricco di spunti e articolato ma purtroppo poco incisivo e incapace di conquistare l’attenzione dello spettatore a 360°.

Il resto del cast, composto da attori giovani e volenterosi, offre nel complesso performance dignitose e appassionate.

Non è la migliore prova di Tim Burton e molti fan potrebbe restare delusi, ciò nonostante il regista americano è riuscito a dare almeno in parte la sua personale impronta al film, regalando alcune scene memorabili.

Ogni ragazzo può essere speciale, se ha la volontà e il coraggio di sfidare l’ignoto, sempre animato da buoni sentimenti.

 

Il biglietto da acquistare per “Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio (con riserva); 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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