Al cinema: Ma Ma – Tutto andrà bene

Un film di Julio Medem. Con Penelope Cruz, Luis Tosar, Asier Etxeandia, Teo Planell, Anna Jiménez. Drammatico, 111′. 2015

Ma Ma, locandina, Penelope Cruz

A Hollywood negli ultimi tempi va molto di moda tra le attrici famose interpretare donne sofferenti, magari malate terminali. Pensiamo a Julianne Morre in “Still Alice” (leggi la recensione), oppure a Hilary Swank in “Qualcosa di buono” (leggi il pezzo di presentazione).

Se così facendo le possibilità di vincere un Premio Oscar aumentano, per rendere credibile un corpo straziato dalla malattia non servono solo talento e bravura, ma anche una grande sensibilità e la capacità di immedesimarsi in situazioni difficili da comprendere se non le si sono vissute in prima persona.

Sembra che la tendenza abbia varcato l’Oceano, contagiando anche le star europee. Nel film “Ma Ma – Tutto andrà bene” di Julio Medem, Penelope Cruz veste i panni di Magda, madre quarantenne fresca di separazione a cui viene diagnosticato un cancro al seno. Lo spettatore assiste al lento dramma vissuto dalla donna, chiamata prima a sottoporsi ai cicli di chemioterapia, a cui seguono gli inevitabili dimagrimento e caduta dei capelli, poi all’intervento.

Il dramma si tinge però di rosa quando Magda incontra, a una patita di calcio del figlio, Arturo (Tosar), talent scout del Real Madrid. Non fatevi ingannare da questa apparente nota lieta: il regista non ha voluto spingere troppo sulla felicità, in questa pellicola. Anche Arturo, infatti, non si può definire un uomo baciato dalla buona sorte; la moglie e la figlia sono infatti decedute in un incidente d’auto. Nonostante tutto, Magda e Arturo intraprendono una relazione, cercando un po’ d’amore e di conforto l’uno tra le braccia dell’altra.

Ha inizio così un melodramma tragico, nel corso del quale lo spettatore assiste a scene romantiche davvero acute frammiste ad altre da vera e propria tragedia greca – come ad esempio quella in cui il bell’oncologo (Etxeandia) con una voce degna di The Voice comunica a Magda che la sfortuna la perseguita, e che il cancro è tornato.

Penelope Cruz è Magda. Ma Ma - Andrà tutto bene (2015)
Penelope Cruz è Magda. Ma Ma – Andrà tutto bene (2015)

La nostra eroina reagisce alla fatale notizia puntando sulla vita, e così i suoi ultimi mesi passano nell’attesa di stringere il suo bambino tra le braccia. La trama vi ricorda qualcosa? No, non avete le allucinazioni. Molto probabilmente starete pensando a “Life” con Michael Keaton e Nicole Kidman, dove un malato terminale registra dei video per il figlio che deve ancora nascere, nell’intenzione di lasciargli una sorta di eredità.

Dite che sono troppo cinico nel recensire questo film? Forse, ma se “Ma Ma” vorrebbe scuotere lo spettatore, toccando le sue corde più profonde, in realtà riesce solo a sfiancarlo, proponendogli la messa in scena retorica e quasi fredda di una morte annunciata.

Quello di Julio Medem è un film senz’anima, nonostante l’impegno profuso dalla cara Penelope. L’attrice spagnola mette cuore, corpo e soldi – essendo anche produttrice della pellicola – per rendere credibile il calvario d’amore della sua Magda, ma risulta forzata e ridondante nella maggior parte delle scene. Non era un ruolo facile, questo glielo concedo, ma per quanto la Cruz ci provi i limiti della sceneggiatura pesano sul prodotto finale come macigni.

Il regista si concede più di una licenza poetica nel raccontare questo dramma, senza però riuscire a essere convincente nel tentativo, molto complicato, di far convivere sul grande schermo morte e vita. La regia è sicuramente interessante, con il suo essere visionaria e onirica, ma questo non basta a evitare che lo spettatore provi soprattutto una sensazione di pesantezza.

Se “Ma Ma” riesce a trasmettere un messaggio – anzi due – è l’importanza fondamentale di controlli e prevenzione quando si tratta di tumori, e il fatto che ogni momento passato con le persone care debba essere considerato un vero e proprio dono.

 

Il biglietto da acquistare per “Ma Ma –Tutto andrà bene” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio (con riserva); 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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