Al cinema: Il mio grosso grasso matrimonio greco 2

Un film di Kirk Jones. Con Nia Vardalos, John Corbett, John Stamos, Alex Wolff, Rita Wilson, Mark Margolis, Lainie Kazan, Elena Kampourish, Andrea Martin, Jayne Eastwood. Commedia, 89′. 2016

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2, locandina

Negli ultimi anni se pensiamo alla Grecia ci vengono in mente soprattutto crisi economica e dissensi con l’Unione Europea, povertà, caos politico, migranti ammassati negli improvvisati campi profughi delle isole.

Le avventure e disavventure di una famiglia greca sui generis possono ancora far ridere il pubblico, spingendolo a recarsi in massa al cinema, come è successo ormai 14 anni fa (correva infatti l’anno 2002 quando “Il mio grosso grasso matrimonio greco” uscì in Italia)?

Se la famiglia è quella di Toula (Vardalos), che abbiamo imparato a conoscere e amare tempo fa, sembra proprio che la risposta sia sì. Squadra che vince, si sa, non si cambia. Tornano allora a imperversare sul grande schermo i Portokalos, più numerosi, rumorosi e impiccioni che mai.

La protagonista Toula è ancora felicemente sposata con il suo Ian (Corbett) e la coppia ha una figlia, Paris, pronta però a volare via dal nido per inscriversi al college.

Non aspettatevi una storia complicata o chissà quali sofismi narrativi: l’autrice Nia Vardalos ripropone infatti uno schema vincente quanto noto, puntando soprattutto sui personaggi del primo film, ironici e divertenti, e inserendo un nodo problematico nella trama – per risolvere il quale, tutta la famiglia Portokalos si mobiliterà.

Una commedia a trazione, e soprattutto di spirito, familiare, dove viene messa in evidenza l’importanza per l’individuo della vita in comune e della condivisione sia dei problemi sia delle gioie.

Una pellicola brillante, fresca, pulita, che non ricorre, per riuscire, a volgarità e doppi sensi a sfondo sessuale, banali quanto abusati.

La sceneggiatura è ben scritta e armoniosa, anche se in parte prevedibile e scontata e con una seconda parte meno briosa e incalzante dal punto di vista del ritmo narrativo.

La regia è nel complesso di discreto livello: Kirk Jones è bravo a dirigere il talentuoso e carismatico cast, senza calcare troppo la mano.

Il cast, un gruppo di attori rodati e affiatati, si diverte e gioca con il pubblico, regalando delle performance riuscite e dando un bell’esempio di recitazione corale.

Il finale, forse troppo lungo e buonista, regala comunque un sorriso convinto allo spettatore e la consapevolezza che, con la famiglia accanto, bene o male non ci sentiremo mai soli.

 

Il biglietto da acquistare per “Il mio grosso grasso matrimonio greco 2” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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