Al cinema | A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia

Un film di Amma Asante. Con Rosamund Pike, David Oyelowo, Tom Felton, Charlotte Hope, Laura Carmichael, Jack Davenport. Storico, 105′. 2016

Tratto dal romanzo omonimo di Susan Williams

Parafrasando il titolo di un celeberrimo romanzo di Gabriel Marcia Marquez, potremmo dire che “A United Kingdom” di Amma Asante è una sorta di amore ai tempi dell’apartheid.

Il film è basato su eventi straordinari realmente accaduti.

Nel 1947, a Londra, Seretse Khama (Oyelowo), erede al trono del Bechuana (oggi Botswana), incontra a una festa Ruth Williams (Pike), impiegata inglese, e tra loro è amore a prima vista.

Un amore travolgente e passionale, di quelli di cui si legge solo nelle fiabe, unito alla necessità per l’uomo di tornare nel suo paese, spinge i due a convolare a nozze dopo breve tempo. La loro unione incontra però l’opposizione non solo delle rispettive famiglie, ma anche dei governi britannico e sudafricano.

In Sudafrica è stata introdotta da poco la politica dell’apartheid e l’idea di una coppia interrazziale, che per di più comprende il futuro re del Bechuana, è intollerabile. Il governo inglese, che per accordi stipulati dal nonno di Seretse ha il protettorato sul Paese, dal canto suo si oppone al matrimonio per ragioni economiche e di convenienza.

Seretse viene esiliato dal premier inglese Wiston Churchill e costretto a separarsi dall’amata. Ruth si trova costretta a portare avanti da sola la gravidanza, lottando anche contro l’ostilità della tribù del marito, che la vede come un’usurpatrice e un pericolo per le tradizioni.

David Oyelowo e Rosamund Pike in una scena del film. 2016

Nonostante le terribili pressioni, il legame tra Seretse e Ruth non vacilla mai, ma anzi è linfa vitale per questa battaglia di democrazia e indipendenza.

La storia vera d’amore dei protagonisti si intreccia con la vita politica e culturale del Bechuana. Sarà sulla loro determinazione che si fonderà il Botswana moderno.

Il paradosso e il maggiore limite di “A United Kingdom” è che, pur trattandosi di una trasposizione di una storia vera, di per sé avvincente, per larghi tratti il pubblico ha la sensazione di trovarsi davanti un dramma da romanzo, eccessivamente melenso, patinato, se non addirittura favolistico.

La coppia formata da David Oyelowo e Rosamund Pike non convince, non buca lo schermo. I due attori, sicuramente talentuosi presi singolarmente, non riescono come coppia a coinvolgere a pieno chi guarda.

L’impianto narrativo, che ricalca quello di un romance politico, fatica a prendere quota sia come pathos che come ritmo, finendo per risultare freddo e poco incisivo. La storia d’amore, per quanto intensa, non diventa mai dirompente. L’ultima parte, invece, più politica, è anche la più avvincente e brillante.

La regia di Amma Asante è semplice, pulita, puntuale, ma priva di un ampio respiro cinematografico. Il tentativo di raccontare la storia di un paese attraverso gli occhi di una coppia innamorata funziona solamente a sprazzi e incide solo nel finale.

L’unione di Seretse e Ruth ha cambiato la storia del Botswana, aprendo la strada al futuro e alla modernità, confermando che l’amore non è soltanto un sentimento, ma può diventare strumento per rendere il mondo migliore.

 

Il biglietto da acquistare per “A United Kingdom” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio (con riserva); 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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