5 domande alla cantante e scrittrice Silvia Salemi

A novembre è uscito per Imprimatur il suo primo libro "La voce nel cassetto", in parte autobiografico

È uscito nelle librerie il 23 novembre, edito da Imprimatur, “La voce nel cassetto“, il primo romanzo di Silvia Salemi, che racconta la crescita professionale e umana della cantautrice e conduttrice televisiva siciliana, dagli esordi nel piccolo paese di Palazzolo Acreide in provincia di Siracusa al palco del Karaoke di Fiorello fino al Festival di Sanremo.

Il 2017 è stato un anno importante dal punto di vista professionale per la Salemi, che oggi vive a Roma con il marito e le due figlie. Il programma “Piccole luci”, che ha condotto su Rete4, ha ottenuto ascolti record; la rubrica “A casa di Silvia”, all’interno della versione estiva della Vita in diretta, su Rai1, è stata anche molto seguita.

Nella nostra intervista abbiamo parlato con lei della recente esperienza come conduttrice ma anche degli esordi, di Sanremo, dello stato di salute del mondo dello spettacolo.

1 . Nel 2017 è uscito per Imprimatur il tuo primo libro, “La voce nel cassetto”, che racconta il mondo dello spettacolo riprendendo in parte anche la tua storia personale. Quando hai deciso di cimentarti nella scrittura? Era qualcosa che avevi dentro da sempre, oppure la decisione è maturata con il tempo?

È stata una decisione maturata nel tempo rendendomi conto che solo un racconto poteva mettere ordine ai fatti della mia vita.

2. Come ricordi nel tuo libro, la tua prima esibizione è stata nel programma televisivo Karaoke, condotto da Fiorello. Oggi i talent musicali sono una realtà consolidata, le possibilità di mettersi in mostra e farsi notare sono tantissime. Pensi che questo proliferare di opportunità sia un bene o un male? Non si corre il rischio di essere scoperti, sfruttati e poi gettati via nel giro di una sola stagione?

I talent sono realtà figlie del nostro tempo come lo è stato per me Castrocaro. Credo che nessuno sfrutti nessuno. Parliamo di opportunità.  Se sei bravo allora si …sfrutti un’opportunità.

3. Nonostante una carriera ben avviata nel mondo della musica hai deciso di prenderti del tempo per i tuoi figli e la famiglia. Una scelta che da noi in Italia viene definita coraggiosa, mentre in Paesi come gli Stati Uniti è del tutto normale. Tu come ti senti a riguardo: eroina oppure normale?

So che la mia scelta è considerata rarissima e sui generis ma per me è stata una scelta realmente di percorso personale. Non avrei voluto fare altro. Ben sapendo che poi avrei dovuto per rientrare recuperare terreno. Questo si.

4. Non possiamo non chiederti un’opinione sugli scandali che stanno scuotendo il mondo del cinema hollywoodiano ma anche quello di casa nostra. Da donna e da mamma, come vedi la cosa? Se le tue figlie ti dicessero di voler fare le attrici da grandi, che consigli daresti loro? Si può far parte del mondo dello spettacolo senza rischiare di dover scendere a compromessi?

La vita è un continuo compromesso con se stessi innanzitutto. Nessuno ci punta una pistola.Possiamo altaeci e andarcene quando vogliamo.Da parte degli uomini trovo in generale molto meschino far pesare posizioni di potere su scelte così importanti e su persone subalterne. Se le mie figlie volessero provare la carriera dell’attrice gli direi che come avviene in ogni mondo professionale potrà accadere che qualcuno  immagini di poter andare oltre e che sta a loro decidere se permetterlo o no.

5. Cantante, conduttrice, adesso anche scrittrice. C’è una veste in cui ti senti maggiormente a tuo agio?

La mia veste ideale è stare tra le persone, in qualsiasi veste. Comunicare e stare con gli altri, questo conta per me.

 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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