“211 – Rapina in corso”: Nicolas Cage colonna portante del film

York Alec Shackleton prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto nella Los Angeles di fine anni '90

Un film di York Alec Shackleton. Con Nicolas Cage, Cory Hardrict, Michael Rainey Jr., Sophie Skelton, Dwayne Cameron. Azione. USA 2018

Kenny, un ragazzino di 11 anni, sta girando un video con il suo cellulare nei bagni della scuola, quando viene aggredito dai bulli che lo perseguitano quotidianamente. Per difendersi ne colpisce uno e il suo cellulare, caduto a terra, riprende tutto. Come punizione, viene spedito alla centrale di polizia: starà insieme a una pattuglia per tutta la giornata. I poliziotti che devono accompagnarlo sono Chandler, un padre single, e McAvoy, un giovane agente che aspetta un figlio dalla moglie Lisa. Ricevuta la chiamata d’emergenza al 211 per una rapina in corso, la pattuglia si precipita fuori da una banca che stanno svaligiando. Kenny riesce a riprendere ancora una volta tutto quello che accade con il cellulare, e infine a sventare la rapina con un coraggioso gesto.

 

Confesso pubblicamente la mia ignoranza: fino a oggi ignoravo quanto successo a Los Angeles il 28 febbraio 1997, quando una coppia di rapinatori e gli agenti della Polizia vennero coinvolti in un sanguinoso conflitto a fuoco.

Il film “211 – Rapina in corso” di York Alec Shackleton ha sicuramente il merito di incuriosire il pubblico, spingendolo, alla fine della proiezione, a informarsi sull’accaduto, cercando online tutto il materiale possibile su questo fatto di cronaca (video, articoli, ma anche documentari e film).

Dal punto di vista narrativo, però, la pellicola presenta diverse imperfezioni e lacune. La sceneggiatura, firmata da John Rebus, è ispirata a quella scritta dal regista stesso e questa genesi travagliata del film si ripercuote sul risultato finale.

Il potenziale della storia, sicuramente alto, risulta come annacquato, anche a causa di alcune scelte poco felici come quella di inserire nell’intreccio principale una serie di sotto-trame (bullismo, travagliato rapporto padre-figlia).

Se ci sono momenti in cui “211 – Rapina in corso” dà il meglio di sé e funziona, paradossalmente, è quando ai dialoghi e alle parole subentra l’azione vera e propria.

La rapina, la drammatica esplosione di una bomba in un bar affollato, la sparatoria tra i criminali, asserragliati nella banca con gli impauriti ostaggi, e i due poliziotti di pattuglia, con il successivo arrivo delle forze speciali, trasportano lo spettatore dentro un incubo a occhi aperti, tra vittime innocenti e brutalità.

“211 – Rapina in corso” racconta in modo intenso e partecipato una pagina drammatica della recente storia americana, rendendo omaggio alle vittime, anche grazie al contributo di un volenteroso e apprezzabile cast.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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